tag:blogger.com,1999:blog-36160054955806584572024-03-13T18:31:26.824+01:00Portale Geek - News, Guide, Tecnologia e InformaticaGuide Windows, Smartphone Android e iPhone, APP, Download, Torrent, Migliori Siti e Programmi, News, Sicurezza, Web, Social, Giochi GratisAlessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.comBlogger1115125tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-40574918251011892892019-02-16T14:03:00.000+01:002019-02-16T14:03:26.807+01:00Shopify vs Woocommerce: mettiamoli a confronto<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-RdDj119ZCT8/XGgGK7Nel5I/AAAAAAAAFjY/o3z6f9ktrsYbdtDAawy6NaWBPB_X_lR2QCLcBGAs/s1600/shopify.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="367" data-original-width="498" height="293" src="https://4.bp.blogspot.com/-RdDj119ZCT8/XGgGK7Nel5I/AAAAAAAAFjY/o3z6f9ktrsYbdtDAawy6NaWBPB_X_lR2QCLcBGAs/s400/shopify.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<b>Shopify
</b>rappresenta una delle più interessanti novità nel campo della gestione e
creazione di nuovi e-commerce. Di certo ha portato un’interessante ventata di
novità in questo settore, per questo vogliamo mettere Shopify a confronto con
Woocommerce cercando di capire chi prevale tra i due e chi vincerà questa
sfida: <span class="MsoHyperlink"><a href="https://it.shopify.com/confronto/shopify-vs-woocommerce" target="_blank">Shopify vsWoocommerce</a></span>.</div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 107%; mso-bidi-font-size: 14.0pt;">Dalla
parte di Shopify c’è sicuramente un hosting assolutamente affidabile oltre alla
possibilità di effettuare check-out senza alcun problema. Da non escludere mai
anche la grande disponibilità di funzionalità utili a gestire nel migliore dei
modi ogni aspetto del tuo nuovo e-commerce. La tua <b>nuova attività online</b>
troverà sempre una risposta ai possibili dubbi che potrebbero presentarsi.<o:p></o:p></span></div>
<h2>
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 16.0pt;">Shopify
vs Woocommerce, uno sguardo alle esigenze<o:p></o:p></span></h2>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 107%; mso-bidi-font-size: 14.0pt;">Lo
abbiamo già accennato qui sopra, Shopify rappresenta assolutamente una
piattaforma che da valore ad ogni minuto del tuo tempo pensando quindi ad ogni
tua singola esigenza. A cominciare da un <span class="MsoHyperlink"><a href="https://it.shopify.com/dominio/hosting" target="_blank">web hosting</a></span> sempre
sicuro e assolutamente affidabile capace di offrire un uptime del 99.98% con
larghezza di banda illimitata e conformità PCI di primo livello. Potrai riporre
la massima fiducia su Shopify. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 107%; mso-bidi-font-size: 14.0pt;">Se
le già numerose funzionalità offerte da Shopify non dovessero bastarti, devi
sapere che Shopify ti permette di fare sempre di più, come? Con un’AppStore
dedicato! Di certo nella sfida <b>Shopify vs Woocommerce</b>, in questo caso ha
la meglio il primo. Difatti lo store proprietario della piattaforma stessa,
contiene più di 2.000 applicazioni perfette per aiutarti a gestire ogni aspetto
del tuo prossimo ecommerce. Tutte le applicazioni sono controllate prima che
vengano inserite sullo store in modo da garantire alti valori di affidabilità e
sicurezza.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 107%; mso-bidi-font-size: 14.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 107%; mso-bidi-font-size: 14.0pt;">Su
Shopify è possibile controllare il progresso delle vendite utilizzando le
funzionalità di analytics che la piattaforma propone. Potrai così individuare i
prodotti più venduti, i carrelli svuotati e tutti gli altri più comuni
parametri che nel confronto Shopify vs Woocommerce pongono in questo caso il
primo in una posizione di parità.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 107%; mso-bidi-font-size: 14.0pt;">Avrai
inoltre sempre un’assistenza disponibile 24 ore su 24 per tutti i giorni
dell’anno, oltre alla possibilità di personalizzare i temi disponibili (sono
più di 100) e di gestire il tutto tramite un’interfaccia assolutamente
intuitiva. Potrai dire addio a designer e sviluppatori!<o:p></o:p></span></div>
<h2>
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 16.0pt;">Perché passare quindi a Shopify?<o:p></o:p></span></h2>
<div class="MsoNormal">
Sono davvero tantissimi gli utenti (ma anche importanti aziende)
che hanno abbandonato i normali software e piattaforme per la gestione di
e-commerce per <b>trasferirsi su Shopify</b>. “Dopo il passaggio a Shopify, finalmente siamo liberi
di concentrare le nostre energie e risorse su questioni importanti per la
futura crescita dell'azienda, anziché sui crash del sito” sono queste le parole
di Heidi Zak, cofondatrice di Thirdlove mentre Katrina High di Fit for Life
dice che <span style="line-height: 107%; mso-bidi-font-size: 14.0pt; mso-fareast-language: IT;">“Shopify è affidabile. È un sollievo poter contare sul
fatto che quando vai online non ci sono imprevisti”, infine RusselSaks, CEO di
Campus Protein pensa che “Passare a Shopify è stata la decisione migliore che
abbiamo mai preso. È la piattaforma di e-commerce più valida che io abbia mai
visto”.</span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-mgU-L12KG48/XGgGPoIUXAI/AAAAAAAAFjc/WrdPwvsR7vAV2BbEEEhsmZ1gBERQx8tRgCLcBGAs/s1600/shopify_2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="308" data-original-width="518" height="237" src="https://4.bp.blogspot.com/-mgU-L12KG48/XGgGPoIUXAI/AAAAAAAAFjc/WrdPwvsR7vAV2BbEEEhsmZ1gBERQx8tRgCLcBGAs/s400/shopify_2.jpg" width="400" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
Inoltre sono davvero <b>tante le funzionalità</b> di Shopify che ti permettono di
tenere a bada gli eventuali problemi che potrebbero presentarsi. È possibile ad
esempio vendere sia online che tramite un negozio fisico, sempre mantenendo
sincronizzate le vendite in retail o online utilizzando Shopify POS. È anche
possibile gestire al meglio la presenza sui motori di ricerca grazie alle ottime
funzionalità SEO integrate e grazie al marketing automatizzato che genera
traffico sull’e-commerce. Un ulteriore passo avanti nella partita Shopify vs
Woocommerce.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
È possibile anche offrire le migliori tariffe possibili per quanto riguarda
le spedizioni dei prodotti mentre un’ottima integrazione di Shopify con i
principali social network permette di convertire il gradimento sui social in
vendite. Ogni account Shopify permette di accettare tutte le carte di credito
senza la necessità di integrare account differenti, grazie anche al supporto di
<b>ShopifyPayments</b>.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="mso-bidi-font-family: Calibri; mso-bidi-theme-font: minor-latin; mso-fareast-font-family: "Times New Roman"; mso-fareast-language: IT;">Infine tutto l’inventario dei tuoi prodotti potrà essere gestito con grande
semplicità. In questo modo l’ecommerce smetterà di vendere prodotti quando
questi risulteranno esauriti.<o:p></o:p></span></div>
<h2>
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 16.0pt;">Ma i prezzi?<o:p></o:p></span></h2>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 107%; mso-bidi-font-size: 14.0pt;">Nella
partita Shopify vs Woocommerce un capitolo molto interessante è quello
rappresentato dai <b>prezzi</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 107%; mso-bidi-font-size: 14.0pt;">Shopify
propone infatti tre possibili piani di acquisto, perfetti per abbinarsi ad ogni
tipologia di business. La proposta ideale per attività di nuova costituzione è
sicuramente la Basic Shopify che costa 29 dollari al mese. Un passo in avanti è
il piano Shopify a 79 dollari al mese mentre l’Advanced Shopify rappresenta la
scelta perfetta per tutte quelle attività in continua crescita con una certa
esperienza nelle vendite, a 299 dollari al mese.<o:p></o:p></span></div>
<h2>
<span style="font-family: "calibri" , sans-serif; font-size: 16.0pt;">In conclusione<o:p></o:p></span></h2>
<div class="MsoNormal">
Risulta quindi evidente l’ottima qualità di Shopify
all’interno di questa ideale sfida Shopify vs Woocommerce. La piattaforma,
sebbene sia giovane, ha portato una ventata di grande novità nel comparto delle
piattaforme utili alla gestione di <b>nuovi e-commerce</b>.<o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal">
Si tratta quindi della scelta più interessante che si possa
fare in tal senso. Inoltre permette anche di iniziare ad utilizzare le
potenzialità della piattaforma utilizzando una prova di 14 giorni completamente
gratuita. Un motivo in più per passare a Shopify!</div>
Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-35612216425868833882019-01-24T20:21:00.000+01:002019-01-24T20:21:27.910+01:00Guardare Netflix sulla TV: 6 semplici modi<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-mOhXXdUjndM/XEoMhLP2TKI/AAAAAAAAFjM/XrGgJ1PCW14yRoYt0NdlQCXNCwpEHIf-ACLcBGAs/s1600/netflix.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="378" data-original-width="672" height="360" src="https://1.bp.blogspot.com/-mOhXXdUjndM/XEoMhLP2TKI/AAAAAAAAFjM/XrGgJ1PCW14yRoYt0NdlQCXNCwpEHIf-ACLcBGAs/s640/netflix.jpg" width="640" /></a></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Che tu stia pensando di iscriverti a <u><span style="color: #1155cc;"><a href="https://www.portalegeek.com/2015/06/netflix-in-italia-e-realta-grazie.html" target="_blank"><span style="color: #1155cc;">Netflix</span></a></span></u>, o che tu sia il tipo di
persona che guarda già Netflix sul tuo laptop, è utile conoscere i vari modi
cui puoi usare per guardare Netflix sulla tua TV. Dopotutto, tutto è meglio su
uno schermo più grande.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Quindi, quali opzioni sono disponibili per
te? Diamo uno sguardo più da vicino su sei diversi modi per guardare Netflix
sulla tua TV.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="EN-US">1.
Utilizzare un'app Smart TV<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Il mondo dei sistemi operativi per smart TV
è un po’ confuso. Da quando Firefox TV ha superato la sua fine nel 2016, ci
sono ancora quattro principali sistemi operativi in uso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Sono: Tizen, WebOS, Android TV e Roku TV.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">In quanto tale, non c'è un modo semplice
per spiegare come ottenere Netflix sulla tua smart TV. La buona notizia,
tuttavia, è che tutti e quattro sistemi operativi per smart TV offrono un'app
Netflix.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Alcuni televisori verranno anche con l'app
preinstallata e con un tasto di scelta rapida codificato sul telecomando.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Installa l'app se non la hai, quindi attiva
l'app e inserisci le credenziali di Netflix. Riuscirai a guardare i contenuti
in pochi secondi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="EN-US">2.
Utilizza un Chromecast<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Le app di TV intelligenti non sono sempre
la soluzione migliore. A seconda della qualità del televisore, l'app potrebbe
essere lenta e malfunzionante. Quindi, quali altre opzioni ci sono là fuori?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Se hai uno smartphone o un tablet, puoi
acquistare un dongle Chromecast e trasmettere Netflix direttamente dalla
versione mobile dell'app.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Per trasmettere da Netflix al tuo
Chromecast, apri l'app Netflix e tocca l'icona Cast nell'angolo in alto a
destra.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Vedrai un elenco di tutti i tuoi
dispositivi disponibili. Toccane uno per connettersi ad esso. Il processo di
connessione richiederà alcuni secondi per essere completato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Nota: prima di acquistare un Chromecast,
controlla il manuale del tuo TV. Molti modelli più nuovi hanno la tecnologia
già integrata. Alcuni set-top box, come Nvidia Shield, lo offrono anche in modo
nativo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="EN-US">3.
Usa Miracast<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Miracast è stato pubblicizzato come
alternativa wireless ai cavi HDMI. Wi-Fi Alliance ha finalizzato la tecnologia
Miracast al CES 2013. Da allora, è diventato disponibile su tutte le macchine
Windows con 8.1 o versioni successive e su tutti i dispositivi Android.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Sul lato di ricevitore, i dispositivi Roku
e Amazon Fire Stick suppotano Miracast. Molte smart TV offrono anche la tecnologia
in modo nativo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Per utilizzare Miracast su Android, vai su <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Impostazioni> Schermo> Schermo Cast</b>
e tocca il nome del destinatario. Per usare Miracast su Windows, vai su <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Impostazioni> Schermo</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Miracast non è disponibile su dispositivi
Apple.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="EN-US">4.
Utilizzare un cavo HDMI<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Certo, potresti provare a utilizzare un
cavo HDMI affidabile. È possibile acquistare un cavo HDMI a prezzo basso su
Amazon.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Sistemare il cavo HDMI è facile. Basta
collegare un'estremità alla TV e l'altra estremità al computer. Sul computer,
carica l'app Web Netflix e trova il contenuto che si desidera vedere. E sul
televisore, assicurati di aver selezionato il canale di input corretto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Se sei fortunato, il tuo computer
riconoscerà la tua TV e si collegherà immediatamente. In caso contrario, il
passaggio successivo varierà a seconda del sistema operativo che stai
utilizzando.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">-Per Windows, segui le istruzioni di seguito
passo-passo:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Fai clic con il tasto destro sul menu <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Start</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Nel menu a comparsa, seleziona <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Centro di mobilità</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Trova <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">External
Display</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Clicca su <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Connetti Display</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Un menu apparirà dal lato destro dello
schermo, scegli <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Solo schermo secondario</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Lo schermo di Windows diventerà nero e sia
il video che l'audio verranno riprodotti sul televisore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Nota: alcuni produttori potrebbero aver
incluso un tasto di scelta rapida per passare all'uscita HDMI.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">-Per Mac:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Se possiedi un Mac, procedi come segue:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Apri il menu <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Apple</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Clicca su <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Preferenze di Sistema</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Scegli <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Monitor</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Tieni premuto il tasto <b style="mso-bidi-font-weight: normal;">Opzione</b>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Fai clic su<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"> Disposizione </b>nell'angolo in basso a destra.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Se il computer non riesce ancora a
connettersi al televisore, si è verificato un problema con la porta HDMI del
televisore, la porta HDMI del Mac o il cavo HDMI stesso.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Nota: molti moderni laptop Apple non
includono una porta HDMI, quindi prima è necessario acquistare un adattatore.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Spero che riusciresti a guardare Netflix
sullo schermo della tua TV. Potresti notare che i bordi dello schermo sono
mancanti. Non preoccuparti, si chiama "Overscan" ed è un evento
comune. In genere, il problema deve essere risolto nelle impostazioni del
televisore piuttosto che nel sistema operativo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="EN-US">5.
Usa Apple TV e Apple AirPlay<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Non sorprende che Apple sia l'unica azienda
che non offre supporto via cavo Miracast, Chromecast o HDMI.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Invece, l'azienda desidera che tu possa
acquistare una Apple TV e installare la versione della piattaforma dell'app,
oppure utilizzare la sua tecnologia proprietaria AirPlay e lanciare la versione
dell'app Web di Netflix.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">AirPlay funziona bene, ma dato il suo
status proprietario, il supporto per lo standard tra smart TV e set-top box è
gravemente carente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal">
<b style="mso-bidi-font-weight: normal;"><span lang="EN-US">6.
Scarica Netflix sul PC<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal">
<a href="https://www.blogger.com/null" name="_gjdgxs"></a><span lang="EN-US">Puoi trovare diversi
programmi che permettono di scaricare i video da Netflix sul PC. Appena fatto,
trasferisci i filmati sul una chiavetta USB da collegare alla TV. Non ti
dimenticare di convertire video in un formato supportato dal tuo modello di TV.
Per farlo, puoi usare Freemake Video Converter. Un altro modo è masterizzare
filmati da Netflix su DVD e guardarli su un lettore DVD collegato alla TV.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Per saperne di più, <u><span style="color: #1155cc;"><a href="http://www.freemake.com/it/how_to/how_to_burn_dvd_video" target="_blank"><span style="color: #1155cc;">guarda questo link</span></a></span></u>.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">Come guardi Netflix sulla tua TV?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span lang="EN-US">In questo articolo, ti abbiamo presentato
cinque modi diversi per guardare Netflix sulla tua TV. La soluzione giusta per
te dipende dall'attrezzatura che possiedi e dai gadget che utilizzi.</span></div>
Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-25169660045149086732018-01-23T20:56:00.000+01:002018-01-23T20:56:35.599+01:00FAT, FAT32, NTFS e exFAT: quale file system scegliere, le principali differenze<div style="margin: 0in;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-nKe2_kR6WKU/WmT-RrRmUOI/AAAAAAAAFio/SP9tIONoz_EkNqgbLNX7S-VAO1HWS50hgCLcBGAs/s1600/format%2Busb%2Bkey.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="281" data-original-width="500" src="https://2.bp.blogspot.com/-nKe2_kR6WKU/WmT-RrRmUOI/AAAAAAAAFio/SP9tIONoz_EkNqgbLNX7S-VAO1HWS50hgCLcBGAs/s1600/format%2Busb%2Bkey.jpg" /></a></div>
<span style="font-family: inherit;">Quando formattiamo
un'unità di memoria (come hard disk, chiavette o memory card) oltre ad andare a
cancellare ogni file memorizzato, possiamo anche determinare con quale
tipologia di <b>file system</b> deve essere, appunto, formattata l'unità.</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Possiamo formattare
molto semplicemente qualsiasi un'unità andando in risorse del computer
("Questo PC") e facendo tasto destro, <b>"Formatta..."</b>. A
questo punto si aprirà la finestra per confermare l'operazione, dove è presente
anche il menu a tendina per selezionare il file system (se non si seleziona
nulla verrà proposto quello predefinito).</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<br /></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">I <b>più comuni</b> file
system sono:</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">-FAT (molto vecchio)</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">-FAT32 (il più
diffuso e compatibile)</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">-NTFS (il più
recente)</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">-exFAT (l'unione tra
FAT32 e NTFS, ma poco utilizzato/compatibile)</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<br /></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Entriamo però nel
dettaglio, per capire con quale file system formattare la nostra unità ed il
migliore per le nostre esigenze. Teniamo presente comunque che in certe
circostanze, come le installazioni di alcuni sistemi operativi, potrebbe essere
necessario, in modo obbligatorio, formattare l'unità con un file system ben
preciso, inoltre tutte le dimensioni segnalate sono "teoriche", dato
che, a parte qualche dato certo, le varie valutazioni potrebbero variare da
unità a unità (ed essere bypassate con qualche programmino specifico).</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<br /></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><b>1. FAT (FAT16)</b>: è
uno dei file system più vecchi (anni 1987-88) e con una compatibilità praticamente
massima. E' il predecessore del FAT32 e andrebbe utilizzato solo su unità di
memoria abbastanza piccole, a causa delle limitazioni (come la quantità di file
per cartella, la dimensione massima di un file, e la dimensione di una partizione).</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<br /></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><i><u>CONSIGLIATO SU</u>:
chiavette e memory card non più grandi di 2 GB.</i></span></div>
<div style="margin: 0in;">
<br /></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><b>2. FAT32</b>: è nato con
Windows 95, per rimpiazzare il FAT16. E' compatibile con tutti i computer
Windows, Mac e Linux, con le console di gioco Xbox, PlayStation, con le TV, i
decoder, le autoradio, praticamente con qualsiasi device che dispone di un
ingresso USB.</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">La grande
limitazione è che però non supporta i file di dimensione superiore ai 4 GB,
quindi non si possono salvare file che hanno una dimensione superiore ai 4 GB,
inoltre (per il momento poco rilevante) non supporta partizioni più grandi di 8
TB teorici (circa 8.000 GB).</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<br /></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><i><u>CONSIGLIATO SU</u>:
chiavette, memory card, dispositivi con spazio uguale o inferiore agli 8 GB,
memorie da utilizzare su molti dispositivi.</i></span></div>
<div style="margin: 0in;">
<br /></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><b>3. NTFS</b>: appare per
la prima volta con Windows XP dove la prima grande limitazione del FAT32 viene
innanzitutto superata. Con questo file system infatti si possono salvare file
più grandi di 4 GB e si possono avere partizioni superiori agli 8 TB (di fatto
le due limitazioni vengono completamente eliminate).</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">C'è una migliore
gestione dello spazio e meno frammentazione e si può avviare la funzione di
compressione file. Inoltre si possono aggiungere le autorizzazioni e protezioni
su singoli file e cartelle.</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">La grande
limitazione che invece colpisce NTFS è la poca compatibilità con i dispositivi,
sembrerebbe quasi pensato solo per Windows.</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<br /></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><i><u>CONSIGLIATO SU</u>: hard
disk, SSD, chiavette superiori agli 8 GB, dispositivi da utilizzare come
supporti di backup, unità di memoria dove si salvano file di grandi dimensioni.</i></span></div>
<div style="margin: 0in;">
<br /></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><b>4. exFAT (FAT64)</b>:
questo file system è l'unione tra FAT32 e NTFS. Purtroppo sembra che alcuni
dispositivi, sia più obsoleti che recenti, non riescano a riconoscerlo,
comunque è compatibile con la maggior parte dei device. Ha fatto il suo
ingresso con Windows Vista e successivamente negli altri sistemi.</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Non presenta
praticamente alcuna limitazione (numero di file, dimensioni, partizioni) e ha
ottime prestazioni.</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<br /></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><i><u>CONSIGLIATO SU</u>: è
ancora da valutare, però su hard disk o unità di memoria di grosse dimensioni, o
comunque di archiviazione/backup, è preferibile utilizzare ancora NTFS. </i></span><i style="font-family: inherit;">Per le altre
unità invece si potrebbe iniziare a provare questo file system.</i></div>
Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com2tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-55050525466249258502018-01-18T21:13:00.000+01:002018-01-18T21:13:27.217+01:00Modificare video e correggere le imperfezioni facilmente: Movavi Video Editor<div class="MsoNormal">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-NjswZFufAb0/WmD6PgOCAPI/AAAAAAAAFiY/gW_h2t-PuqYa0a3KT0lheOINYMIvdlDFACLcBGAs/s1600/movavi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="295" data-original-width="550" src="https://3.bp.blogspot.com/-NjswZFufAb0/WmD6PgOCAPI/AAAAAAAAFiY/gW_h2t-PuqYa0a3KT0lheOINYMIvdlDFACLcBGAs/s1600/movavi.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Tra <b>social media </b>e <b>instant messaging</b> i
video hanno ormai preso il sopravvento nelle nostre vite. Ci ritroviamo sempre
più spesso con il telefono in mano a creare filmati e materiale vario da
condividere poi sui social o con gli amici.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit;"><b><span style="line-height: 107%;">Non sempre i video vengono però come
desideriamo</span></b><span style="line-height: 107%;">; è possibile
che ci siano imperfezioni, problematiche di vario tipo, o semplicemente che il
video necessiti qualcosa in più che non possiamo ottenere semplicemente
attraverso il girato.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Per tutto
questo c’è <b>l’editing video</b>. </span></span><span style="font-family: inherit;">L’editing ci
permette di intervenire su tutta una serie di elementi, modificare la
luminosità, cambiare risoluzione, effettuare tagli, montaggio e magari
aggiungere effetti speciali.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="MsoTitle">
<span style="font-family: inherit;"><b>Distrazione e video malriusciti:</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit;">spesso
l’editing, soprattutto se non lavoriamo con un prodotto professionale, diventa
necessario proprio a causa di una serie
di distrazioni e errori nei nostri filmati. Capita infatti di lasciare la
videocamera accesa per troppo tempo, di ottenere immagini troppo buie o con
problematiche estetiche varie.</span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Un errore
molto diffuso, dovuto alla distrazione, è quello di filmare magari per lungo
tempo, e scoprire poi di aver creato <b>un
video sotto sopra</b>!<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit;"><span style="line-height: 107%;">Per
risolvere questo problema, per fortuna, c’è un metodo rapido ed efficace;
basterà infatti affidarsi a un editor veloce e facile da utilizzare, nello
specifico: <b>Movavi</b>. </span><span style="line-height: 107%;">Cliccando su <a href="https://www.movavi.com/it/support/how-to/how-to-rotate-video.html" target="_blank">questo</a></span><span style="line-height: 107%;"><a href="https://www.movavi.com/it/support/how-to/how-to-rotate-video.html" target="_blank"> link</a> potrete saperne di più e
scoprire come <b>ruotare il vostro video</b>
e farlo tornare alla sua inquadratura naturale.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Un buon
editor video è oramai fondamentale per chiunque ami utilizzare la funzione
camera del proprio smartphone o girare filmati con una fotocamera dedicata.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">Quando
scegliamo il nostro software di editing quello che dobbiamo privilegiare sono
semplicità e rapidità di esecuzione.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit;"><b><span style="line-height: 107%;">Movavi Video Editor</span></b><span style="line-height: 107%;"> ha tutte queste caratteristiche e ci
permetterà in pochi click di risolvere le problematiche più svariate, offrendo
inoltre una serie di funzioni più approfondite per chi volesse lavorare a
progetti professionali e ottenere il massimo della qualità.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit;"><br /></span></div>
<div class="MsoTitle">
<span style="font-family: inherit;"><b>Rimediare agli errori:</b></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">gli errori
possono capitare, ma se con la fotografia è più semplice rimediare, quando si
tratta di filmati le cose si fanno un po’ più complesse. Padroneggiare un buon
software di editing ci renderà quindi la vita estremamente più facile e ci
permetterà di salvare il salvabile, senza dover eliminare preziosi filmati ai
quali magari tenevamo ma che non sono venuti come desideravamo.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-family: inherit;"><a href="https://www.blogger.com/null" name="_gjdgxs"></a></span><span style="line-height: 107%;"><span style="font-family: inherit;">L’editing video può essere poi estremamente divertente,
grazie a una grande serie di possibilità di modificare anche radicalmente i
nostri filmati con soluzioni interessanti e creative.</span><span style="font-size: 16pt;"><o:p></o:p></span></span></div>
Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-39915498588068975242018-01-14T18:54:00.000+01:002018-01-14T18:54:06.875+01:00Windows Update continua a cercare aggiornamenti o installa sempre gli stessi? 5 soluzioni universali per risolvere il problema<div style="border-width: 100%; direction: ltr;">
<div style="direction: ltr; margin-left: 0in; margin-top: 0in; width: 6.2909in;">
<div style="direction: ltr; margin-left: 0in; margin-top: 0in; width: 6.2909in;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-wn2aQAgcNyw/Wls2SoOC2yI/AAAAAAAAFh4/0LZqUDBMXJwno5WXMXIv_HdK_2_RRHsoQCLcBGAs/s1600/windows%2Bupdate%2Bchecking.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="510" src="https://2.bp.blogspot.com/-wn2aQAgcNyw/Wls2SoOC2yI/AAAAAAAAFh4/0LZqUDBMXJwno5WXMXIv_HdK_2_RRHsoQCLcBGAs/s1600/windows%2Bupdate%2Bchecking.png" /></a></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Viste le numerose
richieste e le infinite parole chiave ricercate su Google per tentare di
risolvere problemi legati a </span><b style="font-family: inherit;">Windows Update</b><span style="font-family: inherit;">, ecco una guida definitiva con varie
soluzioni mirate per sbloccare vari check continui e poter finalmente installare gli aggiornamenti mancanti per gli ultimi sistemi Windows (7, 8 e 10).</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<br /></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><b>SOLUZIONE 1 - Riavviare il servizio di Windows Update</b></span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Riavviare il servizio svuotando anche la cartella di Windows Update: seguire il <a href="http://www.portalegeek.com/2015/02/cosa-fare-quando-windows-update-non.html" target="_blank">post</a></span><span style="font-family: inherit;"><a href="http://www.portalegeek.com/2015/02/cosa-fare-quando-windows-update-non.html" target="_blank"> dedicato</a>.</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<br /></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><b>SOLUZIONE 2 - Scaricare manualmente gli aggiornamenti</b></span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Non tutti sanno che
è ancora disponibile il <a href="http://www.catalog.update.microsoft.com/home.aspx" target="_blank">Microsoft Update Catalog</a>, ovvero lo strumento di
ricerca manuale degli aggiornamenti di Windows.
Se abbiamo ad esempio un aggiornamento bloccato, oppure che non si scarica,
possiamo cercare il codice KB tra il catalogo e scaricarlo manualmente, per poi
procedere con l'installazione.</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<br /></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><b>SOLUZIONE 3 - Scaricare gli aggiornamenti con un altro programma di update</b></span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Utilizzando lo strumento alternativo <a href="http://www.majorgeeks.com/files/details/windows_update_minitool.html" target="_blank">Windows Update MiniTool</a> è possibile scaricare gli
aggiornamenti che proprio non ne vogliono sapere (anche tutti volendo) perchè
va a sostituirsi completamente al normale Windows Update, forzando in qualche modo lo scarico.</span><br />
<b style="font-family: inherit;"><br /></b>
<b style="font-family: inherit;">SOLUZIONE 4 - Usare lo strumento di riparazione (solo per Windows 10)</b><br />
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Scaricare lo <a href="https://support.microsoft.com/it-it/help/10164/fix-windows-update-errors" target="_blank">strumento di riparazione automatica</a> rilasciato da Microsoft e avviare la ricerca degli errori.</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Nello specifico questo software andrà a:</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">-riparare il database (comprese le directory) e i componenti di Windows Update;</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">-reimpostare le impostazioni legate agli aggiornamenti;</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">-reimpostare i servizi di aggiornamento.</span><br />
<span style="font-family: inherit;">Dalla pagina di download sembrerebbe disponibile anche per gli altri sistemi operativi, in realtà lo strumento avanzato è disponibile solo per Windows 10, per gli altri viene consigliato di verificare le impostazioni di rete (oppure la soluzione 5).</span></div>
</div>
<div style="margin: 0in;">
<br /></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;"><b>SOLUZIONE 5 - Reset
completo universale</b></span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Direttamente dal
TechNet di Microsoft è stata sviluppata un'applicazione per effettuare un reset
completo del Windows Update (disponibile in <a href="https://gallery.technet.microsoft.com/scriptcenter/Reset-Windows-Update-Agent-d824badc" target="_blank">questa pagina</a>).</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Il "Reset Windows Update
Agent" va eseguito con i privilegi da amministratore (tasto destro - esegui come
amministratore). Si aprirà quindi una schermata del DOS e premendo "Y" si
proseguirà arrivando alla schermata di risoluzione problemi.</span></div>
<div style="margin: 0in;">
<span style="font-family: inherit;">Premendo il
numero corrispondente alla funzione che vogliamo avviare quest'ultima verrà
eseguita.</span></div>
</div>
</div>
</div>
Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-32686802324980312532018-01-05T22:10:00.000+01:002018-01-05T22:10:16.017+01:00Inviare file di grandi dimensioni via Email: i migliori siti per trasferire file pesanti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-P84fmyqRCfw/Wk_jsTnp6WI/AAAAAAAAFhk/dHeXmudwM3g4tyq0RjoFS0mOhHb8gtdOACLcBGAs/s1600/inviare%2Bfile.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="307" data-original-width="548" src="https://1.bp.blogspot.com/-P84fmyqRCfw/Wk_jsTnp6WI/AAAAAAAAFhk/dHeXmudwM3g4tyq0RjoFS0mOhHb8gtdOACLcBGAs/s1600/inviare%2Bfile.jpg" /></a></div>
Grazie alla mail, solitamente, è possibile inviare fino ad un <b>massimo di 10 MB</b>. Alcuni servizi di posta però offrono anche la possibilità di inviare file di dimensioni più grandi (da 2 a 10 GB), appoggiandosi ai loro server, e inviando così, di fatto, solo un link con l'indirizzo diretto di dove è stato caricato il file (nel cloud storage).<br />
Questo è lo stesso principio con cui funzionano le <b>applicazioni web</b> che andremo a vedere. Per inviare un file di grandi dimensioni possiamo caricarlo su questi siti che lo ospiteranno per un certo periodo, abbastanza sufficiente per far sì che il destinatario riesca a scaricarlo tramite il link che gli arriverà via mail.<br />
<br />
1. <a href="https://www.filemail.com/" target="_blank">Filemail</a> (30 GB): tramite questo servizio abbiamo la possibilità di inviare file fino a 30 GB, che rimarranno disponibili per 7 giorni. La stesura della mail avviene in modo identico ad una mail classica.<br />
<br />
2. <a href="https://www.myairbridge.com/it" target="_blank">MyAirBridge</a> (20 GB): con MyAirBridge si possono inviare file fino a 20 GB che rimarranno in rete per 2/3 giorni a seconda della dimensione.<br />
Per condividerli bisogna cliccare su uno dei due pulsanti in alto a sinistra della home. Rispettivamente servono per inviare il link direttamente tramite e-mail, o per inviare il file attraverso il classico link di download (per condividerlo non tramite la mail).<br />
<br />
3. <a href="https://wetransfer.com/" target="_blank">WeTransfer</a> (2 GB): forse è uno dei più noti. Questo servizio veramente molto rapido, sia in upload che in download, permette di caricare file di un massimo di 2 GB che rimarranno per 7 giorni.<br />
E' possibile inserire anche un messaggio al momento dell'invio, così da far sapere al destinatorio cosa gli è stato inviato.<br />
<br />
4. <a href="https://free.mailbigfile.com/" target="_blank">MailBigFile</a> (2GB): identico a WeTransfer, con la differenza che i file scadranno dopo che saranno stati scaricati 20 volte oppure dopo che saranno trascorsi 10 giorni dal caricamento.<br />
<br />
5. <a href="https://www.filestofriends.com/" target="_blank">Files to Friends</a> (1 GB): permette di inviare fino a 10 file contemporaneamente, con una dimensione massima di 1 GB, fino ad un massimo di 5 destinatari. I file però rimarranno disponibili solo per 2 giorni.<br />
<br />
Oltre a questi servizi ce ne sono altri che funzionano in modo diverso ma permettono lo stesso di arrivare allo scopo principale, ovvero riuscire ad inviare file di grandi dimensioni, che tramite la mail non saremmo mai riusciti a trasferire.<br />
Passiamo quindi <b>dal cloud storage al P2P</b>: per far funzionare questo sistema bisogna lasciare però il PC acceso con la pagina aperta (anche in background va bene) fino a quando il destinatario non ha scaricato il file. Il file non viene realmente caricato ma viene reso disponibile per il trasferimento e quando il destinatario cliccherà sul link che gli abbiamo inviato lo scaricherà direttamente dal nostro PC.<br />
<br />
1. <a href="https://file.pizza/" target="_blank">FilePizza</a> (P2P): uno dei migliori sotto tutti i punti di vista. Il punto di forza che lo porta ad essere forse il migliore è che si può far scaricare il file anche da più persone contemporaneamente. Non c'è limite di dimensione, mentre la velocità dipenderà da quella di upload nostra e download di chi scarica.<br />
<br />
2. <a href="https://takeafile.com/" target="_blank">Takeafile</a> (P2P): l'unico prerequisito è che chi scarica deve farlo tramite lo stesso browser che usiamo noi. Una volta raggiunta la home bisogna caricare il file e attendere che venga generato un link per il trasferimento (da inviare tramite mail, WhatsApp, Facebook, ecc.).<br />
<br />
3. <a href="https://reep.io/" target="_blank">Reep.io</a> (P2P): semplice web app alternativa per scambiare file tramite P2P.<br />
<br />
4. <a href="https://send-anywhere.com/" target="_blank">Send Anywhere</a> (P2P): comodo se si vuole utilizzare anche l'app per smartphone.<br />
<br />
5. <a href="https://www.ssavr.com/" target="_blank">Simple.Savr</a> (P2P): servizio particolare e diverso dagli altri perchè l'home page è costituita da un file di testo visibile a tutti dispositivi connessi alla stessa rete. E' possibile mettere una password per vedere il testo e anche i file possono essere protetti.<br />
Volendo si possono aggiungere indirizzi IP esterni alla nostra rete.Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-21494433979429720272018-01-05T15:54:00.000+01:002018-01-05T15:54:11.281+01:00I migliori servizi di Posta Elettronica: come creare un indirizzo Email gratuito<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-5D-mAtaVJyY/Wk-H2wO_jCI/AAAAAAAAFhU/SS8pVYrktEA0gPh9FktgitffiQnGoIfbgCLcBGAs/s1600/outlook.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="333" data-original-width="500" src="https://4.bp.blogspot.com/-5D-mAtaVJyY/Wk-H2wO_jCI/AAAAAAAAFhU/SS8pVYrktEA0gPh9FktgitffiQnGoIfbgCLcBGAs/s1600/outlook.png" /></a></div>
Avere un <b>indirizzo email</b>, o anche più indirizzi email, al giorno d'oggi è praticamente obbligatorio. Ad esempio, ogni servizio online che si rispetti prevede una registrazione, da effettuare, appunto, tramite la verifica del proprio indirizzo email.<br />
<br />
Un indirizzo email si può acquistare, per avere così un dominio personalizzato (tipo <i>nome@cognome.it</i>) e vari servizi aggiuntivi personalizzati, oppure si può anche attivare tramite uno dei molteplici siti che offrono il <b>servizio gratuitamente</b> (ovviamente il nome sarà libero, mentre il dominio viene scelto dal proprietario del servizio).<br />
Nel mondo del lavoro ormai lo scambio di informazioni avviene tramite mail ed ogni comunicazione ufficiale arriva tramite la posta elettronica, ma anche fuori dal mondo del lavoro, non solo tra amici e parenti, la mail viene comunque molto utilizzata, sia perchè più formale dei social network sia perchè comunque ha una sorta di apparente "maggior valore".<br />
<br />
Vediamo la <b>classifica</b> dei migliori siti per creare un indirizzo email gratuito:<br />
<br />
1. <a href="https://www.google.com/gmail" target="_blank">Gmail</a>: in prima posizione c'è sicuramente la Gmail di Google. Partendo dalla base, come primo miglioramento rispetto alle altre, offre la possibilità di inviare allegati fino a 25 MB (al posto di 10).
L'indirizzo, con dominio <i>@gmail.com</i>, non è sensibile ai punti, quindi potremo addirittura registrarsi sullo stesso sito più volte, semplicemente cambiando la posizione del punto (perchè riceveremo nella nostra casella sia, ad esempio, con "nome.cognome" che con "nomecogn.ome").<br />
La casella ha uno spazio di 7 GB, inoltre lo spazio cloud è di 15 GB.
Ci si può benissimo iscrivere ai vari servizi legati a Google (anche se non tutti) con un altro indirizzo, ma per avere accesso al <b>Google Play Store</b> (essenziale se si ha uno smartphone Android) è necessario per forza avere un indirizzo Gmail per poter scaricare le applicazioni più rilevanti.<br />
<br />
2. <a href="https://outlook.live.com/" target="_blank">Outlook</a>: passando prima da Hotmail, per trasformarsi poi in Live, è diventato infine Outlook. Il servizio di Microsoft che prende il nome dall'omonimo programma di posta elettronica si trova sicuramente in seconda posizione.
Con un account Exchange si arriva fino a 50 GB di spazio di archiviazione e 5 GB di cloud.
Grazie a Microsoft si possono creare indirizzi email con dominio <i>@outlook.com</i> (ma anche <i>@outlook.it</i>) ed avere accesso a tutto il pacchetto di <b>Office Online</b> con le web apps degli applicativi. Inoltre può essere utilizzato come account per il Windows Store, per Skype, e anche il gestore di posta online è molto professionale.<br />
Raramente ho sentito disservizi o attacchi riusciti al servizio di Microsoft, quindi per quanto riguarda la stabilità e la sicurezza mi sento di dargli la prima posizione.<br />
<br />
3. <a href="https://it.mail.yahoo.com/" target="_blank">Yahoo</a>: è forse ancora oggi l'indirizzo di posta più utilizzato, avendo conquistato il territorio molto probabilmente grazie ad uno dei siti più famosi dell'era pre-social, ovvero Yahoo Answer.
Si possono creare indirizzi con dominio <i>@yahoo.com</i>, lo <b>spazio di archiviazione</b> arriva all'enorme dimensione di 1 TB e la layout del gestore online è veramente molto gradevole.<br />
A differenza delle prime due, molto spesso si sono sentiti attacchi hacker riusciti, con il conseguente avviso di immediato cambio password per evitare il furto di dati personali, proprio per questo motivo è purtroppo sul terzo gradino del podio.<br />
<br />
4. <a href="http://virgiliomail.virgilio.it/" target="_blank">Virgilio</a>: scendendo dal podio troviamo subito il servizio gestito da TIM, che offre la creazione di indirizzi con dominio <i>@virgilio.it</i>; il servizio negli ultimi anni è migliorato tantissimo, offrendo fino a 3 GB di spazio di archivizione.
Se per i nostri gusti troviamo il client online migliore degli altri si possono anche <b>gestire indirizzi non Virgilio</b>.<br />
<br />
5. <a href="https://protonmail.com/it" target="_blank">ProtonMail</a>: si guadagna un posto nei top 5 anche questo servizio. La particolarità di questa email svizzera (sviluppata dal CERN di Ginevra) è che è una <b>posta elettronica crittografata</b>.<br />
I messaggi scambiati tramite questo servizio sono impossibili da decriptare grazie alla crittografia end-to-end (la chiave è condivisa solo tra il mittente e il destinatario), quindi anche se qualcuno riuscisse ad intercettare la mail durante il trasferimento non sarebbe in grado comunque di leggerne il contenuto. Si possono inviare mail che si autodistruggono, e se si inviano mail a destinatari che non utilizzano il servizio è possibile impostare una password per la lettura della stessa.<br />
Le recensioni sono ottime, la sicurezza è talmente alta che non è possibile utilizzare client esterni ma solo il sito ufficiale o l'applicazione per aprire la propria casella.
Lo spazio disponibile è di 500 MB ma si possono inviare solo 150 mail al giorno con la versione free (non poche ma comunque non illimitate).<br />
<br />
6. <a href="https://www.mail.com/" target="_blank">Mail.com</a>: la particolarità di mail.com è che permette di scegliere tra veramente tantissimi domini, oltre ai molto comodi <i>@mail.com</i> e <i>@email.com</i>; alcuni esempi sono: @post.com, @dr.com, @linuxmail.org, @chef.net, @comic.com, @engineer.com e tanti altri.<br />
<br />
7. <a href="https://www.gmx.com/" target="_blank">GMX</a>: incorpora in parte Mail.com ma il dominio disponibile è <i>@gmx.com</i>, e permette un'archiviazione illimitata perchè lo spazio della casella non ha limiti di dimensione. Gli allegati possono arrivare fino a 50 MB e offre un cloud storage di 2 GB. Casella molto utile che offre anche vari tipo di layout.<br />
<br />
8. <a href="http://www.email.it/" target="_blank">Email.it</a>: per creare indirizzi con dominio <i>@email.it</i> e 1 GB di spazio.<br />
Purtroppo offre pochi servizi free.<br />
<br />
9. <a href="https://login.libero.it/" target="_blank">Libero</a>: crea indirizzi @libero.it e la casella ha uno spazio di 1 GB.<br />
<br />
10. <a href="https://mail.tiscali.it/" target="_blank">Tiscali</a>: viene sponsorizzato con 10 GB di spazio e la funzione per inviare allegati fino a 2 GB.<br />
<br />
Come servizio "extra" possiamo tener conto dell'indirizzo gratuito di <b>Facebook</b>. Ebbene sì, il noto social network offre la possibilità di farsi inviare una mail all'indirizzo composto dal proprio <i>username@facebook.com</i> (lo username è il nome che Facebook ci ha impostato nel link, che volendo si può anche cambiare). Fino a febbraio 2014 era un vero e proprio indirizzo che funzionava tramite Facebook, mentre oggi funziona solo da inoltro verso l'indirizzo associato all'account.<br />
<br />
La classifica si chiude qui. C'è veramente un'eccellente possibilità di scelta tra tutti i servizi free, quindi difficilmente non ne troveremo uno che fa al caso nostro.<br />
<b>Non consiglio</b> l'utilizzo di indirizzi legati al proprio abbonamento internet (come indirizzo principale), mentre se la grafica del servizio che avete scelto non dovesse piacervi potete sempre sfruttare i programmi di posta più comuni per gestire al meglio le mail. In questo caso si potrebbe anche optare per il download della posta con la cancellazione dal server (POP3) per recuperare lo spazio lasciato a disposizione ma io consiglio comunque la gestione IMAP (sincronizzazione completa) così da mantenere le mail sia sul server che sul proprio PC, almeno, in caso di sostituzione del computer o di apertura da smartphone, le mail verranno sincronizzate senza problemi, senza dover procedere a backup e ripristini.Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-59364402905971661092017-10-15T11:56:00.000+02:002017-10-15T11:56:14.965+02:00Windows 7 SP2 download: come installare tutti gli aggiornamenti di Windows 7 con un pacchetto unico<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-WlD7pN0R_H8/WeJE53eS6II/AAAAAAAAFgw/dExB8Rr197USgjZEi95JyS3va3Y4836yACLcBGAs/s1600/win7sp2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="316" data-original-width="525" src="https://2.bp.blogspot.com/-WlD7pN0R_H8/WeJE53eS6II/AAAAAAAAFgw/dExB8Rr197USgjZEi95JyS3va3Y4836yACLcBGAs/s1600/win7sp2.jpg" /></a></div>
Come prima cosa definisco subito che questo non è un vero e proprio Service Pack inteso come "nuova versione" ma è un pacchetto di aggiornamenti che Microsoft ha reso disponibile principalmente per chi desidera reinstallare Windows 7, magari disponendo già di una ISO contenente il SP1, e molto facilmente vuole installare tutti gli aggiornamenti tramite un unico file, <b>una specie di Service Pack 2</b>.<br />
<br />
Purtroppo questo pacchetto integra gli aggiornamenti di Windows 7 solo fino al 16/05/2016, quindi tutti quelli successivi andranno comunque installati, come di consueto, tramite Windows Update.<br />
Ottenere tutti questi aggiornamenti con unico pacchetto è comunque un gran vantaggio. Il file praticamente contiene <b>tutti gli update rilasciati da febbraio 2011 a maggio 2016</b>.<br />
Dato ancora l'enorme utilizzo di PC con Windows 7 magari, in futuro, Microsoft aggiornerà quel file, anche se molto probabilmente cercherà in tutti i modi di far passare gli utenti a Windows 10, non supportando più il sistema obsoleto.<br />
<br />
<b>I requisiti per l'installazione</b> del pacchetto di aggiornamenti "SP2" sono:<br />
-Windows 7 SP1: quindi se stiamo reinstallando Windows 7, con una ISO senza Service Pack, procediamo subito con l'installazione del SP1 (<a href="https://support.microsoft.com/it-it/help/15090/windows-7-install-service-pack-1-sp1" target="_blank">link al pacchetto</a>)<br />
-Stack di manutenzione: <a href="https://www.microsoft.com/it-it/download/details.aspx?id=46827" target="_blank">questo pacchetto per i 32 bit</a> e <a href="https://www.microsoft.com/it-it/download/details.aspx?id=46817" target="_blank">questo per i 64 bit</a><br />
<br />
Una volta che i requisiti sono soddisfatti procediamo con il <b>download del "Service Pack 2"</b>: <a href="http://www.catalog.update.microsoft.com/Search.aspx?q=3125574" target="_blank">qui c'è il pacchetto di aggiornamento</a> (scarichiamo la versione per il nostro sistema operativo).<br />
<br />
Scaricato il pacchetto, per avviare l'installazione, è sufficiente fare doppio click sull'installer per iniziare a completare gli aggiornamenti fino a maggio 2016.<br />
Successivamente procediamo con l'installazione degli aggiornamenti mancanti, e facendo una ricerca con Windows update ora non dovrebbero esserci più tantissimi aggiornamenti in sospeso.Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-63153226320292658672017-10-11T22:21:00.000+02:002017-10-11T22:28:28.970+02:00Come risparmiare dati mobili con Android: consigli rapidi per consumare meno giga<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-EVtM1ZKsDFs/WdvIQo0Al3I/AAAAAAAAFgg/F7OTewDG9e8CJ5loUmciVa-7BFHoWHsVwCLcBGAs/s1600/risparmiare_dati.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="301" data-original-width="502" src="https://2.bp.blogspot.com/-EVtM1ZKsDFs/WdvIQo0Al3I/AAAAAAAAFgg/F7OTewDG9e8CJ5loUmciVa-7BFHoWHsVwCLcBGAs/s1600/risparmiare_dati.jpg" /></a></div>
Per consumare meno dati, con la connessione che abbiamo con il nostro smartphone, esistono alcuni accorgimenti che ci faranno risparmiare buona parte dei MB, o addirittura GB, che normalmente avremmo perso.<br />
<br />
1. <b>Usare connessioni Wi-Fi quando disponibili</b>: il primo suggerimento, abbastanza banale, è quello di utilizzare connessioni Wireless. Quindi quando siamo a casa, in ufficio, o in luoghi in cui è disponibile una connessione Wi-Fi, colleghiamoci a quella.<br />
Utilizziamo il Wi-Fi soprattutto se dobbiamo condividere file di grosse dimensioni o inviare tanti video o tante foto ad amici.<br />
<br />
2. <b>Impostare l'aggiornamento delle app solo tramite Wi-Fi</b>: impostando l'aggiornamento delle applicazioni solo tramite connessione Wi-Fi eviteremo che i vari aggiornamenti partano con la connessione dati, così da non farci sprecare MB inutilmente. Andiamo quindi nelle impostazioni del Google Play Store e impostiamo l'aggiornamento solo con connessioni Wireless.<br />
<br />
3. <b>Attivare la funzione risparmio dati e utilizzare applicazioni "Lite"</b>: se disponibili, utilizziamo le versioni Lite delle applicazioni, e per le app che offrono la funzione risparmio dati, attiviamola.<br />
Le applicazioni Lite offrono qualche funzione in meno delle app standard ma permettono di risparmiare qualcosa nella connessione dati. Molte app invece offrono la possibilità di comprimere dati, così da poterne scaricare di meno.<br />
Qualche app può essere aperta anche dal browser (senza quindi dover installare l'app ufficiale) è il caso delle app che sono puramente siti web. Non portano un enorme risparmio, ma comunque molte volte il browser riesce a comprimere alcune parti pesanti.<br />
<br />
4. <b>Usare VPN con risparmio dati</b>: scarichiamo applicazioni che permettono di navigare gratuitamente con connessioni VPN e con la funzione integrata di risparmio dati (Opera Max è una delle migliori). In questo modo riusciremo a risparmiare anche il 50% dei dati che avremmo consumato normalmente, anche se video e immagini potrebbero non essere di qualità eccellente (il risparmio agisce maggiormente, appunto, su video e immagini).<br />
<br />
5. <b>Fare attenzione ai servizi cloud</b>: i servizi cloud sono comodi ma possono risultare "pericolosi" per i nostri dati se non utilizzati con attenzione. La sincronizzazione può portare via parecchi dati, perchè funziona sia in download che in upload e trasferire molti file può far consumare veramente tanti dati. Attiviamo la sincronizzazione solo con una connessione Wi-Fi.<br />
<br />
6. <b>Sfruttare la modalità offline delle app</b>: alcune app possono scaricare i dati per poi essere utilizzati anche offline. In questo caso sfruttiamo sempre il Wi-Fi e scarichiamo i dati che ci servono.<br />
<br />
7. <b>Controllare i dati consumati e impostate un limite per il consumo dei dati</b>: teniamo sempre sotto controllo il consumo dei dati tramite la funzione integrata di Android, e attiviamo assolutamente la funzione che ci avvisa del raggiungimento di una certa soglia ed anche il blocco immediato quando arriviamo al limite della nostra connessione. In questo modo non rischiamo di rimanere senza MB da un momento all'altro e soprattutto non incappiamo in qualche rinnovo automatico al superamento della soglia scelta con la nostra offerta.Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-45384537774884969852017-10-03T21:20:00.000+02:002017-10-03T21:20:40.488+02:00Differenza tra programmi portable e normali installer<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://4.bp.blogspot.com/-Vtp0oWUaQe8/WdPdiRqF9dI/AAAAAAAAFgQ/FaxsDDpJPiADOSKqkTgf7c4KhHJPmzVmgCLcBGAs/s1600/chiavetta.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="299" data-original-width="450" src="https://4.bp.blogspot.com/-Vtp0oWUaQe8/WdPdiRqF9dI/AAAAAAAAFgQ/FaxsDDpJPiADOSKqkTgf7c4KhHJPmzVmgCLcBGAs/s1600/chiavetta.jpg" /></a></div>
Alcuni programmi permettono di effettuare un'<b>installazione portable</b>, ovvero un'installazione che realmente non installa nulla all'interno del sistema operativo, ma permette di utilizzare lo stesso un determinato software.<br />
Normalmente, quando andiamo ad installare un programma, quest'ultimo si integra completamente con il sistema operativo, andando, quindi, ad utilizzare anche file già presenti nel computer, mentre un programma portable è molto più snello, tutto quello che lo compone è <b>racchiuso in una cartella</b> e non tocca altro durante l'installazione.<br />
<br />
Entrando nel dettaglio, <b>quando avviamo l'installer</b> per un normale programma accade questo:<br />
-il software viene salvato nella cartella dei programmi<br />
-nuove librerie, utili al programma, vengono salvate, quindi nuovi file DLL potrebbero essere aggiunti nella cartella System32<br />
-nuovi valori vengono scritti nel registro<br />
-vengono creati vari collegamenti interni al programma<br />
-a seconda delle scelte, vengono creati anche collegamenti sul desktop, in Start e nella barra delle applicazioni<br />
-gli aggiornamenti si installano facilmente tramite procedure guidate<br />
-quando si disinstalla (tramite l'uninstaller legato al programma) uno o più degli elementi citati sopra possono rimanere sul computer<br />
<br />
I programmi installati tramite un normale installer quindi sono migliori, dato che si integrano completamente con il sistema, sono più veloci rispetto ai programmi portatili (sia in avvio che in esecuzione) e sono progettati per funzionare perfettamente.<br />
Il problema è che, pur avendo un programmino crato ad hoc per disinstallarli, quando andiamo a disinstallarli tramite Windows (facendo partire il disinstallatore creato dal creatore del programma) molti file <b>potrebbero rimanere all'interno del sistema</b>. Sotto il punto di vista della <b>privacy</b> ci sono molte possibilità che se qualcuno controlla se è stato installato quel software riesca a scoprirlo.<br />
Prima di passare alla descrizione dei programmi portable, chiariamo quindi, come abbiamo visto, che non è così facile spostare o copiare un software già installato, dato che effettua moltissime operazioni prima di poter essere utilizzato, quindi non è possibile copiare la cartella scritta in programmi e incollarla dove si vuole ma bisogna sempre reinstallarlo.<br />
<br />
I <b>programmi portable</b> quando vengono installati invece effettuano questo:<br />
-creano una cartella e copiano all'interno tutto l'occorrente per funzionare<br />
<br />
Fanno una sola cosa: si creano un <b>ambiente completo</b> per funzionare, dove all'interno è presente un semplice file eseguibile (.exe) per poterlo avviare. Certo, presentano i contro che abbiamo visto prima, ma possono essere spostati liberamente ovunque, anche su <b>chiavette USB</b>.<br />
Il grande vantaggio però è che non si installano "realmente" perchè infatti se vogliamo cancellarli dobbiamo solamente eliminare la cartella dove abbiamo deciso di installarlo, dato che non viene scritto nessun altro file nel sistema.<br />
<br />
Per trovarli su Internet e scaricarli è sufficiente fare una ricerca scrivendo il nome del programma con <b>portable </b>a fianco. Se è stata creata questo tipo di installazione lo troveremo abbastanza facilmente. Una volta scaricato il pacchetto non dobbiamo far altro che avviare la procedura guidata che ci chiederà dove salvare il programma.<br />
Terminata l'installazione dobbiamo aprire la cartella e avviare il file eseguibile. Se dobbiamo spostarlo o copiarlo su una chiavetta possiamo farlo tranquillamente copiando l'intera cartella, e nel momento in cui vogliamo disinstallarlo dobbiamo solamente cancellare l'intera cartella e svuotare il cestino.Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-87984342920548019722017-09-27T22:01:00.000+02:002017-09-27T22:01:52.181+02:00Come capire se un Hard Disk o un SSD si sta rompendo: programmi per testare il disco fisso<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-5JQh107OBrg/VhQogMb3I6I/AAAAAAAAFdg/kra_KA4SOXU/s1600/test%2Bhard%2Bdisk%2Be%2Bssd.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-5JQh107OBrg/VhQogMb3I6I/AAAAAAAAFdg/kra_KA4SOXU/s1600/test%2Bhard%2Bdisk%2Be%2Bssd.jpg" /></a></div>
Un hard disk può rompersi più facilmente di un'unità a stato solido, come abbiamo visto nelle <a href="http://www.portalegeek.com/2015/08/differenza-tra-hard-disk-e-ssd-i-5.html" target="_blank">differenze tra un HDD e un SSD</a>, ma è anche vero che dove un normale disco può rompersi sia improvvisamente che dopo un certo periodo, ad uno a stato solido è quasi impossibile dare una data di "scadenza", per questo è importante fare delle verifiche ogni tanto per non rischiare di perdere dati magari molto importanti.<br />
<br />
Quindi per non incappare in perdite di dati improvvise possiamo affidarci ai <b>dati S.M.A.R.T.</b> (Self Monitoring Analysis and Reporting Technology), ovvero dei dati che vengono costantemente aggiornati e vengono memorizzati all'interno del disco in uso, e che contengono praticamente molte informazioni sullo stato del disco rigido o dell'unità a stato solido.<br />
Per leggere questi dati SMART però dobbiamo utilizzare dei <b>programmi specifici</b> che vanno ad analizzare il disco e ne estraggono tutte le informazioni che ci servono.<br />
<br />
Un software molto buono è <a href="http://crystalmark.info/download/index-e.html" target="_blank">CrystalDiskInfo</a>, che supporta sia gli HDD che gli SSD, ed oltre ad estrapolare i dati SMART esprime anche <b>un giudizio sul disco</b> e, cosa molto importante, nel caso mostri il messaggio di attenzione "A rischio" vuol dire che ci potrebbero essere a breve dei problemi. In modo più specifico sia nei dischi rigidi che negli SSD il colore blu indica che va tutto bene, mentre il giallo negli HDD significa "Attenzione" e il rosso che che invece c'è qualcosa di danneggiato gravemente, mentre negli SSD il giallo indica che al disco manca il 10% di vita mentre il rosso che è in fase terminale.<br />
E' da tenere però molto in considerazione che ogni produttore definisce i valori di soglia da attribuire ai propri dischi, quindi anche questi <b>non sono valori esatti</b>, ma sono valori che il produttore prefissa come "soglia di vita" per il proprio disco.<br />
<br />
Dato quindi che sono valori indicativi è meglio <b>non allarmarsi immediatamente</b> ma andare a verificare manualmente i parametri che mostrano l'errore o gli errori, perchè potrebbero non essere errori critici. In <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/S.M.A.R.T.#Known_ATA_S.M.A.R.T._attributes" target="_blank">questa pagina</a> è possibile leggere la descrizione completa di molti più parametri, ordinati per ID (anche su CrystalDiskInfo vengono ordinati per ID), così da verificare l'avviso in modo completo e preoccuparsi veramente solo se l'avviso mostrato è tra gli ID evidenziati di rosso (critici e con un possibile e anche imminente malfunzionamento).<br />
Molti dei parametri in quella lista sono pensati per i dischi rigidi e non per i nuovi SSD, quindi alcune cose potrebbero differire, ma comunque nell'insieme i dati sono molto aggiornati e molto simili.<br />
<br />
Molte volte non c'è neanche bisogno di andare ad analizzare i dati SMART, perchè se ad esempio si sentono <b>rumori meccanici</b> (nel caso degli HDD) oppure si iniziano a sentire dei beep di allarme direttamente dal sistema, o anche molto più semplicemente si iniziano a vedere rallentamenti durante il trasferimento di file (soprattutto se molto grandi, e file unici) ma infine anche la presenza di file danneggiati (a causa di settori danneggiati, che non si riparano) possono essere un chiaro segno che il disco sta pian piano perdendo colpi.<br />
Per il primo problema possiamo provare prima a fare una <a href="http://www.portalegeek.com/2015/02/come-fare-una-pulizia-completa-del-pc.html" target="_blank">pulizia completa</a> per vedere se tutto torna alla normalità e si riprende una buona velocità, per il secondo invece si può tentare di recuperare i settori danneggiati con <b>Chkdsk</b> dal prompt dei comandi. Più precisamente bisogna aprire cmd come amministratore e avviare "chkdsk c: /r" (senza virgolette e al posto di C si può anche indicare la lettera di un altro disco) per poi premere S e programmare il test per il prossimo riavvio.<br />
<br />
Altri software utili per fare anche dei raffronti ed avere più punti vista sono: <a href="http://panterasoft.com/hdd-health/" target="_blank">HDD Health</a> (per raccogliere in modo dettagliato i dati SMART), <a href="http://hddscan.com/" target="_blank">HDDScan </a>(per avviare una serie di test del disco e individuare blocchi e settori danneggiati), oppure <a href="http://www.passmark.com/products/diskcheckup.htm" target="_blank">PassMark DiskCheckup</a> (non compatibile con tutti i dischi ma comunque utile per estrarre i dati SMART e rilevare problemi).Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-88862811519170079322017-09-24T11:36:00.000+02:002017-09-24T11:36:09.941+02:00Dettare al PC e lui scrive: tre strumenti online gratis<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-EtIM7DyyJI4/Wcd5oESjk8I/AAAAAAAAFf4/edHzY2wwzQ4hq2ojt_aurmkBgCziriDcACLcBGAs/s1600/noteaudio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="280" data-original-width="500" src="https://3.bp.blogspot.com/-EtIM7DyyJI4/Wcd5oESjk8I/AAAAAAAAFf4/edHzY2wwzQ4hq2ojt_aurmkBgCziriDcACLcBGAs/s1600/noteaudio.jpg" /></a></div>
Se parliamo di <b>riconoscimento vocale</b> non possiamo non parlare di Siri, Cortana o Google, che negli ultimi anni si sono evoluti tantissimo. Questi strumenti offrono la possibilità di comandare un'operazione da eseguire e, tramite il riconoscimento vocale, farla eseguire direttamente dal dispositivo.<br />
Può venir utile però poter dettare un testo e averlo digitalizzato direttamente su un file di testo. Ecco che ci vengono in aiuto <b>tre strumenti</b> che troviamo direttamente online e completamente in modo gratuito.<br />
<br />
Il primo tool si chiama <a href="https://dictation.io/" target="_blank">Dictation</a>: è uno strumento molto semplice che funziona tramite Google. Una volta raggiunta la pagina bisogna solamente scegliere la lingua e premere su Start Dictation (accettando eventuali richieste di consenso per l'utilizzo del microfono).<br />
Si inizia così a dettare e, al termine, si clicca su Stop Listening. Infine si clicca su Save per salvare il file in formato testo (txt).<br />
<br />
La seconda applicazione è <a href="https://speechnotes.co/" target="_blank">Speech Notes</a> ed è comoda perchè è molto efficiente e completamente in italiano.<br />
Una volta raggiunta la pagina (funziona solo con Chrome) bisogna selezionare la lingua e cliccare sull'icona del microfono (anche in questo caso, accettare eventuali richieste di consenso) ed iniziare a parlare.<br />
Sulla destra troviamo anche i comandi vocali utili per andare a capo o inserire i vari caratteri di punteggiatura.<br />
Tramite la barra di sinistra è possibile, al termine, inviare il testo via email, salvare il file in txt o in doc (per Word) oppure anche stamparlo direttamente.<br />
<br />
La terza web app invece si chiama <a href="https://talktyper.com/it" target="_blank">TalkTyper</a> ed utile per prendere piccoli appunti. Attivando infatti il riconoscimento vocale è possibile, seguendo anche le istruzioni in italiano sulla sinistra, dettare al PC e, dopo aver valutato varie versioni di riconoscimento, copiare il testo, stamparlo, inviarlo via mail o postarlo su Twitter.Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-58627585432912684852017-09-18T21:27:00.000+02:002017-09-18T21:27:17.246+02:00Come installare i giochi di Windows 7 su Windows 10<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-AXwkiTBonuk/Wb064rylmRI/AAAAAAAAFfo/is6SuOKFuK4_6SA1UW86jGfW7rulhm0tACLcBGAs/s1600/giochiwin7win10.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="350" data-original-width="500" src="https://1.bp.blogspot.com/-AXwkiTBonuk/Wb064rylmRI/AAAAAAAAFfo/is6SuOKFuK4_6SA1UW86jGfW7rulhm0tACLcBGAs/s1600/giochiwin7win10.jpg" /></a></div>
Microsoft, <a href="http://www.portalegeek.com/2014/01/giochi-di-windows-7-su-windows-8-la.html" target="_blank">già con Windows 8</a>, <b>ha eliminato i giochi "classici"</b> per far spazio alle nuove app dei giochi dello Store di Windows. E' anche vero che alcuni sono stati riportati con una nuova veste grafica, ma comunque non sono proprio identici e non tutti sono presenti.<br />
Tramite Microsoft non è possibile riavere i giochi di Windows 7 su Windows 10, ma con un piccolo programmino che installa tutto automaticamente <b>potremo tornare a giocare con gli stessi giochi</b>.<br />
<br />
Il programma è firmato <i>Winaero</i> e si chiama "<b>Windows 7 Games for Windows 8 and 10</b>". Il nome è molto chiaro, e il pacchetto porta tutti i giochi classici originali Microsoft (anche in italiano) di Windows 7 su Windows 10 (e Windows 8).<br />
<br />
I giochi presenti sono quindi: <b>Chess Titans (Scacchi), FreeCell, Hearts, Mahjong Titans, Prato fiorito, Purble Place, Solitario e Spider</b>.<br />
Manca "Pinball" ma dopo vedremo come installare anche quest'ultimo.<br />
<br />
<b>Win7G4Win810</b>, ovvero il file per installare i giochi classici si trova in <a href="http://winaero.com/download.php?view.1836" target="_blank">questa pagina</a>. Il link corretto per il download è quello posto poco più in alto del bottone per le donazioni (Download Windows 7 games for Windows 10).<br />
Al termine bisogna solo avviare l'eseguibile (contenuto nello zip) ed installare i giochi.<br />
<br />
Per quanto riguarda <b>Pinball 3D</b>, il gioco è contenuto in <a href="http://www.groovypost.com/wp-content/uploads/2015/07/3d_pinball_for_windows_space_cadet.exe" target="_blank">questo file autoestraibile</a>.<br />
Una volta scaricato e avviato parte l'autoestrazione e il gioco viene installato, anche se non effettivamente, perchè è una soluzione portable.<br />
Viene creata lo stesso l'icona sul desktop e il gioco si avvia, se dobbiamo poi disinstallarlo dobbiamo semplicemente cancellare la cartella da dove l'abbiamo estratta inizialmente (proprio perchè è portable).Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-14261266844157721202017-09-14T22:46:00.000+02:002017-09-14T22:46:43.323+02:00Liberare memoria Android: cosa fare quando esce "spazio insufficiente sul dispositivo"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://2.bp.blogspot.com/-Op37P_J0skQ/WbrmdR7QssI/AAAAAAAAFfY/HDjpwUjgCYAnCrCU05TPSYzlWY3ERnFkwCLcBGAs/s1600/clean_android.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="268" data-original-width="500" src="https://2.bp.blogspot.com/-Op37P_J0skQ/WbrmdR7QssI/AAAAAAAAFfY/HDjpwUjgCYAnCrCU05TPSYzlWY3ERnFkwCLcBGAs/s1600/clean_android.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Prima di effettuare qualsiasi operazione di manutenzione per <b>alleggerire Android al massimo</b>, facciamo un attimo di chiarezza sui vari tipi di memoria presenti all'interno di uno smartphone.<br />
<br />
La <b>memoria interna </b>viene occupata nel seguente modo:<br />
-Sistema operativo<br />
-Applicazioni installate con dati (memoria ROM)<br />
-File temporanei (memoria cache)<br />
-File utente: documenti, musica, foto e video salvati dall'utente<br />
<br />
-<b>Memoria esterna (SD)</b>: la memoria esterna (scheda SD) può essere utilizzata per spostare le app e liberare spazio nella memoria interna (ROM). Non tutte le app però possono essere spostate e soprattutto non tutti i dati possono essere spostati nella scheda (come ad esempio i dati di WhatsApp). Inoltre anche tutti i file utente possono essere trasferiti nella memoria esterna (e impostati per essere salvati automaticamente nella SD).<br />
<br />
-Infine c'è la <b>memoria RAM</b>. La memoria RAM è la memoria utilizzata dalle app attive. All'interno della RAM ci sono anche tutti i processi di sistema, quindi anche con zero applicazioni aperte sarà già per gran parte occupata.<br />
<br />
Ora passiamo a qualche <b>trucchetto</b> per liberare la memoria e alleggerire anche la memoria RAM, per migliorare le prestazioni del nostro smartphone:<br />
<br />
1. <b>Usare supporti alternativi per salvare file</b>: la prima cosa da fare è munirsi di una buona scheda SD per spostare tutti i file nella memoria esterna. In alternativa è possibile anche utilizzare sistemi di cloud storage per lasciare su un server remoto tutte le foto, la musica e soprattutto i video.<br />
Successivamente impostiamo che qualsiasi app utilizzi come memoria principale quella esterna, così che, ad esempio la fotocamera, salvi automaticamente ogni foto/video nella scheda SD.<br />
<br />
2. <b>Spostare app sulla Scheda SD</b>: moltissime app offrono la possibilità di spostare il pacchetto nella memoria SD. Una volta entrati nella gestione delle app è presente il bottone per spostare l'app sulla scheda SD.<br />
In questo modo l'app verrà trasportata nella memoria esterna, liberando quella interna.<br />
<br />
3. <b>Disattivare app inutili</b>: il produttore dello smartphone inserisce alcune app di default, già installate al momento dell'acquisto. Queste ultime vengono anche aggiornate e solitamente gli aggiornamenti le rendono più pesanti (perchè quelle preinstallate inizialmente sono molto più leggere).<br />
Se non ci servono possiamo semplicemente disattivarle, disinstallando anche gli aggiornamenti (sempre dal menu di disinstallazione).<br />
<br />
4. <b>Svuotare la cache</b>: svuotare la cache è la cosa più semplice e veloce per recuperare molto spazio, occupato da file temporanei. Dal menu delle impostazioni della memoria dello smartphone è presente direttamente la voce "Dati nella cache". Tappandoci sopra ci verrà chiesto se vogliamo eliminare quei dati. Questi sono solo file temporanei, quindi è possibile eliminarli senza alcun problema.<br />
<br />
5. <b>Cancellare dati app</b>: altri dati che invece vengono memorizzati sono i dati app, ovvero tutti i salvataggi delle app (non c'è una voce singola ma il contatore è suddiviso per ogni app).<br />
Questi dati possono contenere foto e video (come per WhatsApp) oppure salvataggi (come per i giochi) oppure ancora semplicemente impostazioni dell'app.<br />
Questi dati NON andrebbero MAI cancellati, almeno che non si voglia ripristinare l'app, e ogni cosa salvata con quell'app, allo stato di prima installazione, se però ci sono app per le quali sappiamo che non abbiamo salvato nulla e che non ci sono impostazioni che perderemmo, e i dati occupano molta memoria (in modo inspiegabile), è possibile eliminarli (raccomando, solo se si è certi che non ci siano dati che potremmo perdere).<br />
<br />
6. <b>Utilizzare app lite</b> : per evitare che la RAM, soprattutto negli smartphone più vecchi, venga appesantita dalle app e possibile, quando disponibile, installare versioni più leggere delle app. Per fare alcuni esempi, Facebook ha reso disponibile FB Lite, mentre Opera offre Opera Mini.<br />
In alternativa molti servizi offerti dalle app possono essere raggiunti tramite web, in questo modo non si andrà ad occupare la RAM con processi sempre attivi (anche questo è il caso di Facebook) ma si raggiungeranno direttamente tramite un qualsiasi browser, senza installare l'app (anche se più comoda) e senza appesantire la RAM.<br />
<br />
7. <b>Usare launcher alternativi</b>: se il launcher predefinito, ovvero l'app che gestisce l'avvio delle applicazioni, è troppo pesante e rende lo smartphone un po' troppo macchinoso, possiamo sempre scaricarne uno alternativo.<br />
Su Google Play scriviamo "launcher" e scegliamone uno che fa al caso nostro. Potrebbe essere necessario provarne anche più di uno, fino a quando non troviamo quello con lo stile di icone oppure la configurazione della schermata principale che più ci piace, ma poi potremmo godere di un eventuale miglioramento delle prestazioni (scegliamo launcher leggeri, e che occupano non troppo), ed anche di una rinfrescata delle icone e della schermata di avvio.Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-84213955939329789792016-05-11T21:46:00.000+02:002016-05-12T19:19:25.987+02:00I migliori giochi del momento per dispositivi mobili: Hitman GO, Jetpack Joyride e World Poker Club<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-VrTabSXaPFU/VzOJwznseBI/AAAAAAAAFeI/Jx8SmLye7kAZSEt8Oh8SkctiOk7TDliEACLcB/s1600/hitman.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-VrTabSXaPFU/VzOJwznseBI/AAAAAAAAFeI/Jx8SmLye7kAZSEt8Oh8SkctiOk7TDliEACLcB/s1600/hitman.jpg" /></a></div>
Qualunque sia il tuo sistema operativo preferito, iOS o Android, una cosa è certa: il gioco mobile
è qui ed intende rimanerci. Gli sviluppatori continuano sempre ad alzare l'asticella e rimane uno dei settori sperimentali più divertenti dell'industria del gioco. Da versioni rivisitate di vecchi giochi per console a bizzarre interpretazioni di golf e partite di poker, ecco qui i giochi migliori del momento.<br />
<br />
<b>Hitman GO</b>: molto simile a Tomb Raider Go, l'equivalente <a href="https://www.youtube.com/watch?v=l9kJxrLSwHU" target="_blank">Hitman</a> tenta di trasferirne i personaggi alla versione mobile. Naturalmente non tutte le funzioni della versione per console sono impeccabili, e con la "nuova" uscita su PS4 e Xbox alla fine di quest'anno non era nemmeno necessario che lo fossero. Detto ciò, sono state introdotte <b>altre funzioni</b> che hanno riscontrato successo. Sono spariti i travestimenti, gli omicidi furtivi, i gadget e la tortuosità del gioco.
Tranquillo, continuerai sempre a impersonare Agent 47, ma, per eliminare le guardie di pattuglia, dovrai completare vari obiettivi sparsi in ciascun livello. Per rendere il gioco un po' più difficile <b>sono state previste delle sfide</b> che, sebbene non compromettano la progressione del gioco, premiano il giocatore durante il suo percorso, come ad esempio completare senza effettuare uccisioni, terminare entro un numero prestabilito di turni o rivendicare obiettivi aggiuntivi.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-BGBhGOpQGSU/VzOJ6kR_mbI/AAAAAAAAFeM/tzPgN2PtJngbukjAMRVlXNwZuQx6ol2UQCLcB/s1600/jetpack.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://3.bp.blogspot.com/-BGBhGOpQGSU/VzOJ6kR_mbI/AAAAAAAAFeM/tzPgN2PtJngbukjAMRVlXNwZuQx6ol2UQCLcB/s1600/jetpack.jpg" /></a></div>
<a href="http://www.giochibelli.it/giochi-di-abilita/jetpack-joyride.html" target="_blank">Jetpack Joyride</a> è un gioco nato 4 anni fa che, al pari di Fruit Ninja (entrambi nati dalla stessa casa), crea dipendenza in modo incredibile e parimenti frustrante. Nel ruolo del venditore Barry Steakfried, l'obiettivo consiste nel giocare con il jetpack rubato e farsi strada in città in un percorso che si rivelerà distruttivo. Grazie alla sua maestria di ladro, il nostro amico ha guadagnato la libertà del <b>movimento in verticale</b> che è senz'altro utile quando dovrà raccogliere l'infinita gamma di monete collocate a mezz'aria mentre tenterà di fuggire dalla tana di un diabolico scienziato. Durante la corsa dovrà evitare cancelli elettrificati, raggi laser e schivare missili ma senza dimenticare di approfittare dei vantaggi dei molti veicoli potenti a sua disposizione e di "The Helicopter Game".<br />
<br />
<b>Poker Game: World Poker Club</b> è di gran lunga molto più che una semplice app di poker. Presenta nuove funzioni e un’interfaccia divertente e interattiva. La differenza sta nel fatto che è possibile forzare il gioco non solo con tuo stile di gioco al tavolo, ma anche con i gesti. I giocatori, infatti, possono comunicare con il gioco con dei gesti tipo lo scorrere il dito verso l’alto per il raise o il doppio colpo per il check. Sebbene alcuni giocatori e altri fan online non ne vedano il senso, questa funzione è efficace e riteniamo che aiuti a sentire più vero il gioco. E non resteremmo sorpresi se venisse introdotta anche nel mercato del poker online. Il gioco presenta anche uno strumento per la classificazione delle mani per mostrare la forza delle tue carte, con l’intento di rendere questo gioco anche una buona scuola di apprendimento.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://1.bp.blogspot.com/-ny9xABdU2YU/VzOKCFq5bdI/AAAAAAAAFeQ/_jgRBpH5pvAMgJmfpx1QZ3thOK-r5O01gCLcB/s1600/poker.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-ny9xABdU2YU/VzOKCFq5bdI/AAAAAAAAFeQ/_jgRBpH5pvAMgJmfpx1QZ3thOK-r5O01gCLcB/s1600/poker.jpg" /></a></div>
È possibile giocare al <b>Texas Hold’em e all’Omaha</b> e, per aggiungere un po’ di sano divertimento, è possibile collezionare temi nelle diverse stanze che, al completamento, saranno convertiti in moneta per il gioco, il che rende quest'app di poker un vero divertimento.
Il poker è in voga da diversi anni: il gioco è in continua crescita e anche i non giocatori amano guardare il famoso <b>World Series of Poker</b>. Attualmente è anche possibile giocare sui social media, ma con i progressivi avanzamenti tecnologici, tutti hanno la possibilità di giocare online con giocatori in carne e ossa e di vincere soldi veri in pochi minuti! Sei curioso e vuoi saperne di più? Grazie a questa <a href="http://www.pokersites.com/it/toplist/i-migliori" target="_blank">guida di PokerSites.com</a> otterrai tutte le informazioni più rilevanti su come cominciare a giocare, quale dispositivo utilizzare e riceverai alcuni consigli utili.Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-29830610996310829952015-09-25T15:25:00.000+02:002015-09-25T15:25:08.921+02:00Commodore: il marchio rinasce con uno smartphone per gamers, tutte le caratteristiche e dove comprarlo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-F9TPa5QU9pA/VgPzJKJ5ZSI/AAAAAAAAFdI/i-sCOC8R-so/s1600/commodore-pet.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://2.bp.blogspot.com/-F9TPa5QU9pA/VgPzJKJ5ZSI/AAAAAAAAFdI/i-sCOC8R-so/s1600/commodore-pet.jpg" /></a></div>
<b>Commodore</b> è da sempre un marchio storico, rimasto un po' bloccato come simbolo dei videogiochi "antichi" ma anche di tutti quei videogiochi nati prima degli anni '90, che ruotavano intorno agli 8 bit.<br />
Comunque vada non si può parlare di Commodore senza passare ai videogiochi, perchè ovunque porti la discussione il noto marchio rimane comunque sinonimo di <b>videogames</b>.<br />
<br />
Se quindi Commodore avesse vissuto i suoi anni migliori nel ventunesimo secolo, o più che altro diciamo dal 2000 al 2010, farebbe ancora sicuramente parte delle nostre console preferite, ma dato che dal 2010 in poi stanno prendendo piede sempre più i videogiochi sulle console portatili e soprattutto sugli <b>smartphone</b>, Commodore allora farebbe parte di almeno di uno di questi.<br />
Ecco quindi l'idea: unire questi due device e trasformare il marchio Commodore da "semplice" console a smartphone così potente da sembrare una <b>console portatile</b>.<br />
<br />
Ed è proprio con questa idea che i due italiani, Massimo Canigiani e Carlo Scattolini, hanno deciso di rilanciare il marchio, dopo averlo registrato nel 2013, dopo anni e anni di passaggi di mano e idee fallimentari continue.<br />
Lo smarphone ha preso il nome di <b>Commodore PET</b>, ispirandosi allo storico computer che aveva preceduto il Commodore 64 e il Commodore Amiga. E a proposito di questi due computer, lo smartphone porta con se (preinstallati) <b>due emulatori</b> per supportare i vecchi giochi utilizzati su quelle due macchine, il primo è il VICE C64 emulator e il secondo è Uae4All2-SDL Amiga emulator, tutto molto semplice grazie al sistema operativo Android 5.<br />
<br />
Ma passiamo alle caratteristiche, punto forte di questo smartphone, soprattutto perchè è in grado di supportare non solo vecchi giochi (che sarebbe stato un po' limitato oltre che insensato, a parte per gli amanti del rétro) ma anche videogiochi attuali e futuri che hanno bisogno di <b>hardware molto potente</b>.<br />
Lo smartphone Commodore PET è <b>dual SIM</b>, con connessione 4G, e dispone di:<br />
<br />
-<b>Sistema operativo</b>: Android 5.0 Lollipop<br />
-<b>Schermo</b>: 5,5 pollici IPS (Full HD)<br />
-<b>Processore</b>: Mediatek octa-core a 64-bit da 1.7 GHz<br />
-<b>Scheda grafica</b>: AMD Mali T760<br />
-<b>Memoria</b>: 32GB<br />
-<b>Slot di espansione (MicroSD)</b>: fino a 64 GB (una MicroSD da 32 GB è inclusa)<br />
-<b>RAM</b>: 3 GB<br />
-<b>Fotocamera</b>: Sony 13 MP (foto da 4096×2304 e filmati da 1920×1080 pixel)<br />
-<b>Fotocamera anteriore</b>: da 8 MP<br />
-<b>Batteria</b>: da 3000 mAh (rimovibile)<br />
<br />
Il Commodore PET è in vendita sul <a href="https://www.commodore-pet.com/" target="_blank">sito ufficiale</a> al prezzo lancio di <b>349€</b> in due versioni che si differenziano per il colore.Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-45882972879004180962015-09-21T17:44:00.000+02:002015-09-21T17:44:28.314+02:00Calibrare la batteria su Android e PC portatili: come risolvere se la batteria segna la percentuale sbagliata<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-sA9J5H1JUs4/Vf578PgY_3I/AAAAAAAAFc4/UWHajk-pO4Y/s1600/batteria%2Bcalibrazione.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-sA9J5H1JUs4/Vf578PgY_3I/AAAAAAAAFc4/UWHajk-pO4Y/s1600/batteria%2Bcalibrazione.jpg" /></a></div>
Il problema della batteria "scalibrata" è un problema molto comune sia per le batterie degli smartphone, e tablet, sia per le batterie dei computer portatili, e lo si può subito notare dal fatto che l'indicatore della <b>percentuale della batteria varia in modo smisurato</b>. E il problema è proprio questo, ovvero che il sistema mostra la percentuale di carica della batteria in modo errato da quella reale e manda in confusione sia il sistema di monitoraggio che il sistema di sicurezza salva-batteria, provocando spegnimenti improvvisi oppure sbalzi da una percentuale all'altra, soprattutto durante l'operazione di ricarica.<br />
<br />
Esistono due modi differenti per ricalibrare la batteria e quindi ripristinare la giusta lettura della percentuale, così da poter riutilizzare in modo completo (al 100% vero) la carica della batteria, uno per gli smartphone e uno per i computer portatili. Non è detto che questi metodi funzionino con tutte le batterie perchè naturalmente se le batterie sono danneggiate o hanno parecchi anni, o sono state ricaricate molte volte, può darsi che ormai siano da sostituire.<br />
Uno dei pochi consigli da tenere in considerazione è che non ci sono nè applicazioni nè programmi che permettono di effettuare la calibrazione magicamente (a meno che non ci aiutino a velocizzare la procedura indicata nella guida più in basso), questo perchè essenzialmente è necessario <b>scaricare completamente la batteria</b> (fino allo 0%) <b>per riportarla poi alla carica completa</b> (al 100%).<br />
<br />
Se abbiamo già letto questa guida per <a href="http://www.portalegeek.com/2014/12/aumentare-durata-batteria-iphone-e.html" target="_blank">aumentare la durata della batteria del nostro smartphone</a> sapremo benissimo che non bisogna mai far scaricare completamente la batteria, nè caricarla completamente, ma in questo caso è proprio necessario fare questa operazione per ricalibrarla completamente e poi possiamo stare tranquilli perchè la batteria ha un sistema di sicurezza interno che evita la scarica completa reale della batteria (perchè altrimenti non si ricaricherebbe più) mentre al 100% può arrivare benissimo, anche se è meglio non farla arrivare molto spesso.<br />
<br />
<b><u>Ricalibrare la batteria del Notebook (o qualsiasi computer portatile)</u></b>:<br />
1. Scarichiamo la batteria arrivando fino a circa il 40% (o meno) di carica e spegniamo il computer. Ricarichiamolo quindi fino al 100% da spento, fino a quando la spia della batteria non segna carica completata;<br />
2. Accendiamo il portatile e scarichiamolo fino a quando arriva al 25% e poi spegniamolo (perchè a livelli più bassi potrebbe intervenire il sistema salva-batteria, soprattutto se è calibrata male);<br />
3. Accendiamo il computer ma questa volta entrando solamente nel BIOS (molto spesso per entrare nel BIOS bisogna premere molto velocemente, dopo il boot, il tasto F2, ma potrebbe anche essere F10 o Canc, viene comunque segnalato come "Press [...] to enter setup"). A questo punto lasciamolo scaricare fino allo 0% (fino a che si spegne) perchè in questo caso nessun sistema salva-batteria entrerà in azione e la batteria potrà scaricarsi completamente (inoltre il PC si può spegnere improvvisamente senza subire danni);<br />
4. Quando il computer si è spento, attendiamo 10 minuti e proviamo a riaccenderlo. Se si riaccende entriamo immediatamente nel BIOS e torniamo al punto 3, se invece non si accende ricarichiamo la batteria fino al 100% (da spento);<br />
5. A carica completata accendiamolo e lasciamolo collegato ancora per 10 minuti. A questo punto la batteria è stata ricalibrata e possiamo utilizzarlo normalmente senza corrente.<br />
<br />
<b><u>
Ricalibrare la batteria dello Smartphone (o tablet):</u></b><br />
1. Scarichiamo la batteria arrivando fino a circa il 40% (o meno) di carica e spegniamo lo smartphone (o tablet). Ricarichiamolo quindi fino al 100% da spento, fino a quando il display non segna carica completata (o rimane fisso su una percentuale);<br />
2. Accendiamolo e scarichiamolo completamente fino allo 0% (fino a farlo spegnere da solo);<br />
3. Quando lo smartphone si è spento, attendiamo 10 minuti e proviamo a riaccenderlo. Se si riaccende torniamo al punto 2, se invece non si accende ricarichiamo la batteria fino al 100% (da spento).<br />
Se quando inseriamo il caricabatterie lo smartphone o il tablet si accende da solo spegniamolo immediatamente e teniamo sotto controllo la spia che indica la ricarica completa (le prossime ricariche però, solo quando si accende da solo, facciamole con il dispositivo acceso). Un altro caso potrebbe essere che il display non mostra mai il 100%, e a questo punto, quando la percentuale si è bloccata, possiamo provare a staccare e riattaccare il caricabatterie dopo 5 minuti (così da far ripartire la ricarica, nei migliori dei casi);<br />
4. Ora accendiamo lo smartphone e teniamolo sotto carica ancora per 10 minuti, il tempo di far completare la carica mancante (potrebbe mancare anche solo l'1%) e fino a quando il display non mostra "Carico";<br />
5. A questo punto la batteria è stata ricalibrata e possiamo utilizzare lo smartphone o il tablet normalmente.<br />
<br />
Qualche produttore consiglia di tenerlo sotto carica (attaccato alla corrente) <b>per 2 ore in più</b>, al termine della calibrazione, ma il sistema si fermerebbe comunque all'arrivo del 100% quindi non so se può essere importante.<br />
Come applicazioni utili ci sono solo quelle che mostrano la percentuale della batteria, perchè tra le funzioni c'è anche l'indicazione dello <b>stato della batteria</b> e si può vedere se è ancora in buono stato.<br />
Come <b>utility di Windows</b> invece c'è il test della batteria che si può fare direttamente dal prompt dei comandi (CMD come amministratore), con il comando "powercfg -energy". Il resoconto viene salvato in un file denominato energy-report.html, nella cartella \windows\system32.
Per aprirlo però bisogna copiare altrove quel file (ad esempio sul desktop) e poi aprirlo con un qualsiasi browser. Per vedere ad esempio se la batteria è ancora in buono stato e mantiene la carica prestabilita si deve osservare <b>il valore della capacità (di fabbrica)</b> e confrontarlo con quello della capacità di una ricarica completa (viene mostrato il valore dell'ultima ricarica completa), il valore in percentuale ci indica invece la capacità reale della batteria (in confronto a quella di fabbrica).<br />
Esiste anche <a href="http://www.nirsoft.net/utils/battery_information_view.html" target="_blank">BatteryInfoView</a>, un piccolissimo software gratuito (no-install), che mostra qualche informazione meno dettagliata ma molto riassuntiva e facile da capire.<br />
<br />
Ecco anche qualche altro consiglio su <a href="http://www.portalegeek.com/2015/08/i-caricabatterie-sono-tutti-uguali.html" target="_blank">quale caricabatterie usare per ricaricare al meglio</a> lo smartphone e il portatile.<!--40--><!--40--><!--40--><!--40--><br />
<br />
<b>N.B.</b> E' importante sapere che la calibrazione della batteria, per evitare danneggiamenti, andrebbe fatta un massimo di una volta al mese, e solo se necessaria, altrimenti una volta ogni 6 mesi è consigliata.<br />
Durante i vari procedimenti potresti danneggiare per un qualsiasi motivo la tua batteria o il tuo dispositivo ma effettui tutto a tuo rischio e pericolo, io non sono responsabile delle operazioni che effettuerai.Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-79957998254299738642015-09-07T15:51:00.000+02:002018-01-27T18:42:52.273+01:00Perchè il PC si spegne da solo? 10 possibili cause e soluzioni per evitare che il PC si surriscaldi e si spenga<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-1LNKku4nwvE/Ve2NLACvwjI/AAAAAAAAFco/bBY0kjyetbc/s1600/pc%2Bspegne%2Bda%2Bsolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://1.bp.blogspot.com/-1LNKku4nwvE/Ve2NLACvwjI/AAAAAAAAFco/bBY0kjyetbc/s1600/pc%2Bspegne%2Bda%2Bsolo.jpg" /></a></div>
Quando un computer inizia a spegnersi molte volte da solo, improvvisamente e senza motivo, oppure inizia a rallentare in modo decisamente fastidioso dopo che abbiamo installato qualcosa, è arrivato il momento di <b>scoprire la causa di questi problemi</b>, che in certi casi possono anche danneggiare seriamente il nostro computer.<br />
<br />
Un computer portatile è più soggetto a spegnimenti improvvisi, <b>soprattutto a causa del caldo</b> e contemporaneamente a causa del surriscaldamento dei componenti, mentre un computer fisso molto spesso al posto dello spegnimento segnala schermate blu con un inevitabile riavvio automatico.<br />
In entrambi i casi è possibile scoprire quale può essere la causa procedendo con queste possibili soluzioni:<br />
<br />
1. <b>Pulire il PC dalla polvere</b>: se il computer inizia a fare rumore ce ne accorgiamo subito, e il rumore arriva dalla ventola, che durante l'operazione di raffreddamento viene "bloccata" dalla polvere, che oltre a ridurre il lavoro della ventola fa surriscaldare molto di più i vari componenti (non facendoli nemmeno raffreddare come si deve).<br />
Dato che questa è la causa principale del problema in questione è buona regola pulire il PC dalla polvere, eliminando almeno i grossi pezzi e soprattutto togliendola dalle parti principali (CPU e scheda video). Se si possiede un notebook ci si può aiutare con YouTube per osservare come poterlo smontare per pulirlo, mentre un fisso si può benissimo aprire e pulire (è meglio pulire anche la zona dove è alloggiato e lasciarlo "respirare").<br />
Se abbiamo già smontato il PC e lo abbiamo pulito, leggiamo anche il punto 3.<br />
<br />
2. <b>Usare supporti con ventole/aggiungere ventole</b>: se si spegne, come è stato già detto, è quasi sicuramente l'alta temperatura; e visto che soprattutto la CPU e la scheda video sono messe molte volte sotto sforzo quando giochiamo o visualizziamo file multimediali, possiamo accorgerci se succede per questo motivo se si spegne durante queste operazioni.<br />
La soluzione può arrivare comprando una base con le ventole, che permette di raffreddare di un buon 20-40% in più il computer, a patto comunque che non ci siano 40 gradi e che non sia piena estate, in questo caso bisogna comunque non utilizzare troppi programmi pesanti o effettuare operazioni che hanno bisogno di una potenza eccessiva dei componenti.<br />
Su un PC fisso si può sempre aggiungere qualche ventola interna oppure anche un dissipatore.<br />
<br />
2b. <b>Diminuire utilizzo CPU e GPU</b>: se il punto 2 non ha portato a successi, è possibile agire sull'utilizzo del processore e della scheda video internamente e a livello software. Si può molto semplicemente diminuire l'utilizzo massimo del processore agendo sulle "Opzioni risparmio energia", entrando nelle impostazioni avanzate. Nella sezione "Risparmio energia del processore" è possibile impostare un livello massimo, che di norma è al 100%, e si può benissimo ridurre anche al 50-70% (se abbiamo un processore lento impostiamolo al 70% altrimenti rallenta troppo, in caso di una CPU veloce possiamo scendere anche fino al 50%).<br />
Per quanto riguarda la scheda video, se non si visualizzano troppi file multimediali oppure non si utilizzano videogiochi si può anche lasciare ai livelli standard altrimenti bisogna per forza ridurre l'utilizzo anche di quest'ultima. Per farlo occorre installare il software della scheda video (se non lo si ha già installato) e impostarla così su "Prestazioni" a discapito della "Qualità". Nei notebook potrebbe esserci una dicitura simile a "massimizza la durata della batteria" (che anche se lo utilizziamo con la corrente può essere impostato) e in questo caso c'è ancora un minore utilizzo e un minor surriscaldamento della scheda video.<br />
<br />
3. <b>Usare la pasta termica</b>: se abbiamo già smontato il computer per pulirlo (punto 1) possiamo anche applicare della pasta termica sul processore e sulla scheda video, così da avere una maggior dispersione di calore e ottenere un raffreddamento pari al 20% in più.<br />
<br />
4. <b>Eliminare tutti virus</b>: anche i virus possono sia utilizzare componenti a caso per far surriscaldare soprattutto la CPU oppure creare comunque freeze (congelamenti) improvvisi e dar fastidio al sistema. Con <a href="http://www.portalegeek.com/2015/01/come-eliminare-tutti-i-virus-dal.html" target="_blank">questa guida</a> elimineremo tutti i virus molto facilmente.<br />
<br />
5. <b>Togliere programmi che vanno in conflitto</b>: avere programmi dello stesso tipo che svolgono la stessa identica operazione in tempo reale (quindi sempre in funzione, contemporaneamente) possono creare non solo rallentamenti ma anche danni hardware per un eccessivo utilizzo. Programmi come antivirus, software di pulizia, sistemi di monitoraggio, o altri, è sufficiente averne solo uno in funzione (ma installati se ne possono avere quanti si vuole) perchè altrimenti vanno in conflitto.<br />
<br />
6. <b>Staccare tutte le periferiche</b>: se il problema non è il surriscaldamento può essere che qualche periferica funziona male oppure crea malfunzionamenti hardware. Togliamo quindi qualsiasi dispositivo collegato al PC e, se possiamo, su un computer fisso lasciamo solo il mouse, magari anche uno di scorta, basta che sia diverso da quello che usiamo di solito, mentre su un notebook possiamo benissimo utilizzare il touchpad. Se a questo punto il computer non si spegne più possiamo andare a tentativi e trovare il dispositivo danneggiato (leggere anche il punto 7).<br />
<br />
7. <b>Togliere ultimi programmi e driver installati</b>: se tutte le periferiche funzionano (magari le abbiamo testate su altri computer) è possibile anche che ci sia qualche programma o soprattutto qualche driver che non è completamente compatibile oppure è corrotto o non funzionante, o infine anche incompatibile. Disinstalliamo per sicurezza gli ultimi programmi e gli ultimi driver che abbiamo installato e vediamo se il problema si ripropone.<br />
<br />
7b. <b>Aggiornare driver</b>: un driver obsoleto può causare problemi e rallentamenti non solo hardware ma anche software. I produttori consigliano di avere installati sempre gli <a href="http://www.portalegeek.com/2014/09/tenere-aggiornati-tutti-i-driver-i-5.html" target="_blank">ultimi driver disponibili</a>, ma è anche vero che se un componente non ci crea disturbi non c'è necessità di installare sempre gli ultimi aggiornamenti. Aggiorniamo però almeno i driver dei principali componenti e periferiche che utilizziamo maggiormente, come i driver della scheda video se siamo abituati a giocare, oppure i driver del componente che ci crea disturbi (se la versione più recente crea più danni di quelli che risolve si può tentare di installare una versione meno recente).<br />
In alcuni casi può essere utile aggiornare anche i driver del BIOS (questa operazione è da fare con molta attenzione, seguendo le indicazioni del produttore).<br />
<br />
8. <b>Utilizzare il PC in modalità provvisoria/Reinstallare Windows</b>: se nessuna di queste soluzioni a portato a conclusioni significative, proviamo ad avviare il computer in modalità provvisoria, per testare almeno che il PC funzioni nella sua forma base del sistema operativo, senza programmi o driver che possono andare in conflitto quindi. A questo punto se funziona tutto possiamo sempre provare a reinstallare il sistema operativo così da provare a usare Windows pulito da qualsiasi software.<br />
<br />
9. <b>Notare malfunzionamenti hardware</b>: se si blocca potrebbe esserci qualche problema hardware, che può variare dal semplice cavetto che si è staccato, alla RAM danneggiata o al più comune hard disk che sta perdendo colpi. Per non sostituire pezzi a caso è meglio sfruttare qualche programma dedicato ed effettuare test sui vari componenti.<br />
Da non tralasciare anche la batteria del BIOS, che se è scarica va sostituita per evitare problemi. Ce ne accorgiamo subito se è da cambiare perchè l'orologio ad ogni avvio mostra l'ora sbagliata (e anche le impostazioni del BIOS vengono resettate ad ogni spegnimento).<br />
<br />
9b. <b>Problemi all'alimentatore</b>: tra i componenti hardware non dimentichiamoci dell'alimentatore, che potrebbe essere danneggiato. Nel computer fisso bisogna svitarlo dal case e sostituirlo, mentre nei notebook potrebbe essere semplicemente il trasformatore esterno (il cavo che colleghiamo alla corrente) che potrebbe avere qualche parte interna rotta. Anche se solitamente in quest'ultimo caso è sempre la giuntura che collega il trasformatore al cavetto che arriva al PC (il più delle volte è da sostituire l'intero alimentatore perchè raramente si ripara adeguatamente e a lungo termine).<br />
<br />
10. <b>Fare una pulizia completa di Windows</b>: il computer se è molto appesantito da file inutili può mostrare rallentamenti e quindi anche in questo caso un eccessivo utilizzo dei componenti con conseguente surriscaldamento. Con <a href="http://www.portalegeek.com/2015/02/come-fare-una-pulizia-completa-del-pc.html" target="_blank">questa guida</a> risolveremo i problemi di questo possibile problema.<br />
<br />
I passaggi possono essere eseguiti sia in ordine che a seconda del problema che abbiamo riconosciuto leggendo tutti i punti. Al termine è possibile anche seguire la semplice guida per <a href="http://www.portalegeek.com/2015/03/velocizzare-windows-7-e-windows-8-al.html" target="_blank">velocizzare Windows al massimo</a> ed averlo ottimizzato per ogni situazione.Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-3707020544223572802015-08-26T15:44:00.000+02:002015-08-26T15:44:16.143+02:00Confrontare due Processori, due Schede Video oppure due SSD in modo dettagliato<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://1.bp.blogspot.com/-jB5ayWq3uwI/Vd29v2OfLRI/AAAAAAAAFa4/dkVe7UHPRQE/s1600/comparare%2Bcpu.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://1.bp.blogspot.com/-jB5ayWq3uwI/Vd29v2OfLRI/AAAAAAAAFa4/dkVe7UHPRQE/s1600/comparare%2Bcpu.jpg" /></a></div>
Se dobbiamo cambiare un componente del nostro PC conviene andare a controllare almeno se il pezzo che andremo a montare è migliore di quello che abbiamo già.<br />
<br />
La parte più importante per l'uso quotidiano è sicuramente <b>la CPU</b>, ma se invece utilizziamo il computer per giocare ai videogame non possiamo tralasciare <b>la scheda video</b>. In aggiunta si può anche puntare su un disco fisso di ultima generazione, ovvero <b>un SSD</b>, così da aver il computer veramente molto veloce. Esistono 3 siti che fanno proprio al caso nostro e permettono di <b>confrontare velocemente</b> i vari modelli e marche di processori (CPU), di schede video (GPU) e di unità a stato solido (SSD).<br />
<br />
1. <a href="http://cpuboss.com/" target="_blank">CPUBoss</a>: grazie a questo tool è possibile <b>confrontare tra di loro i diversi modelli di processori</b> in commercio, così da poter scegliere il migliore o quello che più fa al caso nostro. La ricerca ci aiuta dandoci i nomi dei modelli interi e una volta effettuata la comparazione si può vedere molto semplicemente qual è il migliore dei due. Oltre ad una valutazione generale ci sono molte altre informazioni, come la data di rilascio, il prezzo, la velocità, i core, e soprattutto si può fare una vero e proprio confronto tra i due modelli vedendo le differenze in una pratica tabella.<br />
I punti fondamentali da osservare sono:<br />
-il punteggio ottenuto nelle performance (un punteggio generale)<br />
-la frequenza massima (più alta è migliore)<br />
-il numero di core e di thread (più sono meglio è)<br />
-il consumo di energia (in genere un più basso consumo permette di scaldare meno);<br />
Se non si dovesse conoscere un altro modello oltre a quello che si possiede, è possibile anche vedere una classifica generale cliccando su "SORT" (nella barra) e vedere anche chi sta al primo posto in quel momento, con anche altre classifiche distribuite per caratteristiche.<br />
<br />
2. <a href="http://gpuboss.com/" target="_blank">GPUBoss</a>: identico al sito fratello, mostra <b>le differenze tra due schede video</b>. I test sono stati fatti sia durante l'utilizzo normale del PC sia durante lo svolgimento di un videogioco pesante.<br />
Le cose fondamentali da valutare sono:<br />
-il passmark (una valutazione generale)<br />
-la velocità di clock (più è alta meglio è)<br />
-la quantità di memoria (con più memoria è migliore)<br />
-il tipo di memoria (il DDR più recente è meglio)<br />
-la potenza (solitamente con meno potenza non richiede un alimentatore più potente del normale)<br />
-in generale tutti i valori grafici (con particolare attenzione ai valori di shading e texture);<br />
Anche in questo caso è possibile vedere una classifica delle migliori GPU cliccando sempre su SORT.<br />
<br />
3. <a href="http://ssdboss.com/" target="_blank">SSDBoss</a>: come è noto <a href="http://www.portalegeek.com/2015/08/differenza-tra-hard-disk-e-ssd-i-5.html" target="_blank">un disco a stato solido (SSD) è migliore di un hard disk</a>, ma con questo terzo sito è possibile <b>confrontare tra di loro i vari modelli</b>. Non è così importante come gli altri due tools, ma è comunque utile per poter scegliere quale modello comprare tra due dischi, e osservare da cima a fondo tutte le caratteristiche del modello scelto.<br />
Dato che non ci sono molte cose da confrontare i valori che possono risultare utili sono:<br />
-la capienza e il prezzo<br />
-la velocità di lettura e scrittura (anche quella di lettura di un video 4K)<br />
-il tempo di avvio di Windows<br />
-il peso e i consumi<br />
-il tempo di vita garantito "MTBF" (il tempo garantito prima di un possibile guasto)<br />
Cliccando su SORT verranno mostrati anche qui i migliori SSD.Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-73777830136531747392015-08-26T11:42:00.000+02:002015-08-26T15:05:25.865+02:00Differenza tra 2G, 3G e 4G: il significato di tutti i simboli della connessione dati su Smartphone<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-un8ehsBt7Hk/Vd2FQSFpIdI/AAAAAAAAFao/OR0v3gJeiuE/s1600/2g%2B3g%2B4g.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-un8ehsBt7Hk/Vd2FQSFpIdI/AAAAAAAAFao/OR0v3gJeiuE/s1600/2g%2B3g%2B4g.jpg" /></a></div>
Quando andiamo ad abilitare la <b>connessione dati</b> sul nostro smartphone, così da poter navigare su Internet, nella barra delle notifiche, e in modo particolare sull'icona del segnale, compare un simbolo che può variare dal semplice <b>G o E, fino al 3G, H, H+ o 4G</b>.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
Questi simboli non sono di certo lì a caso, ma ci indicano la connessione a cui siamo collegati con che velocità massima può andare. Più precisamente per impostazione predefinita la connessione tenta di connettersi con la connessione più veloce possibile, almeno che non sia specificamente indicato nelle impostazioni di collegarsi ad uno standard ben preciso.<br />
Vediamo ora in ordine di velocità, dal più lento e datato al più veloce e di ultima generazione, <b>tutti gli standard</b> a cui uno smartphone può collegarsi (lo smartphone deve però supportare quel tipo di velocità altrimenti si connetterà alla più recente e veloce connessione disponibile):<br />
<br />
1. <b>G (GPRS)</b>: è una delle prime connessioni nate su mobile ed è anche tra le più lente. E' la tecnologia 2G praticamente, che può essere utile solamente per visionare qualche pagina web e non molto altro.<br />
In questo caso non si superano i 20-40 Kbit/s (2-5 KB/s) in download.<br />
<br />
2. <b>E (EDGE)</b>: chiamata anche EGPRS, è la tecnologia superiore al GPRS. E' più veloce perchè riesce a sfruttare più canali contemporaneamente ma è comunque molto lenta.<br />
La velocità ha un range di 60-180 Kbit/s (7-20 KB/s).<br />
<br />
3. <b>3G (UMTS)</b>: questa connessione segna il passo in avanti dal 2G alla terza generazione di Internet Mobile. Lo scambio di dati sia in download che in upload è molto veloce e molto spesso nelle zone in cui sia arriva al 3G base (ovvero UMTS) se la connessione è stabile si passa automaticamente alla più veloce e successiva H (HSPA).<br />
Con la 3G si arriva ad una velocità massima pari a 700 Kbit/s (90 KB/s).<br />
<br />
4. <b>H (HSPA)</b>: questa sigla indica che siamo collegati con una connessione HSPA, e in donwload si avrà lo standard HSDPA (High-Speed Downlink Packet Access) mentre in upload si otterrà la HSUPA (High-Speed Uplink Packet Access). Questo standard è l'evoluzione del classico 3G e permette velocità teoriche tra i 7,2 Mbit/s (900 KB/s) e un massimo di 14,4 Mbit/s (1,8 MB/s).<br />
<br />
5. <b>H+ (HSPA+)</b>: con l'HSPA evoluto si fa un altro piccolo passo in avanti e si anticipa le velocità di quarta generazione, e stando ai test è possibile raggiungere velocità di download tra i 42,2 Mbit/s (5,25 MB/s) e i 56 Mbit/s (7 MB/s).<br />
<br />
6. <b>4G (LTE)</b>: questa tecnologia viene presentata con standard futuristici e velocità di download e upload veramente alti. Le velocità teorica in download varia tra i 72 Mbit/s (9 MB/s) e i 150 Mbit/s (18,75 MB/s) mentre in upload può arrivare ai 60 Mbit/s (7,5 MB/s), anche se ancora in moltissime città non è disponibile oppure non si raggiungono le velocità prestabilite.<br />
<br />
Fino al 3G le velocità sono abbastanza raggiungibili, mentre quelle successive sono ancora <b>velocità "su carta"</b>, ovvero c'è la possibilità di raggiungerle ma le tecnologie attuali e soprattutto la copertura base è ancora ridotta. Mentre le velocità di seconda generazione vengono utilizzate ormai solo per <b>risparmiare batteria</b>, oppure naturalmente nelle zone dove c'è poco segnale.<br />
Per ripercorrere la cronistoria con le generazioni complete e le velocità in sintesi ecco un riassunto:<br />
<br />
-<b>1G</b>: telefoni analogici e 14,4 Kbit/s<br />
-<b>2G</b>: telefoni digitali (GSM) e 9-14 Kbit/s (più stabili dell'analogico)<br />
-<b>2,5G</b>: tecnologia GPRS con 20-40 Kbit/s<br />
-<b>2,75G</b>: standard EDGE e 60-180 Kbit/s<br />
-<b>3G</b>: terza generazione (UMTS) con 380-700 Kbit/s<br />
-<b>3,5G</b>: tecnologia HSPA e 7,2-14,4 Mbit/s<br />
-<b>3,75G</b>: tecnologia HSPA evoluto con 42,2-56 Mbit/s<br />
-<b>4G</b>: quarta generazione (LTE) e 72-150 Mbit/s</div>
Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-84543013439071807222015-08-24T15:19:00.000+02:002018-01-27T18:35:05.001+01:00Differenza tra Hard Disk e SSD: i 5 punti fondamentali da prendere in considerazione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-mcRBpFsFK-I/VdnevG_o27I/AAAAAAAAFaY/0m5Kw5AKmcg/s1600/hdd%2Bvs%2Bssd.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://2.bp.blogspot.com/-mcRBpFsFK-I/VdnevG_o27I/AAAAAAAAFaY/0m5Kw5AKmcg/s1600/hdd%2Bvs%2Bssd.jpg" /></a></div>
Per iniziare a parlare di differenza tra Hard Disk Drive (HDD) e Solid-State Drive (SSD) dobbiamo iniziare con il parlare delle differenze di materiale con cui sono fatti e soprattutto del funzionamento base di queste due memorie.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
Innanzitutto i normali hard disk sono dei <b>piatti di metallo</b> con rivestimento magnetico dove vengono memorizzati i dati da una testina, mentre gli SSD sono fatti dello stesso <b>chip</b> con cui viene costruita la memoria RAM (quindi con una velocità di lettura e scrittura molto più elevati).<br />
Come è noto la memoria RAM allo spegnimento del PC viene completamente svuotata, per essere riempita velocemente con i programmi in funzione ad ogni nuova accensione, gli SSD invece hanno la capacità di <b>mantenere i dati anche dopo lo spegnimento</b> del computer, nonostante siano molto simili alle RAM.<br />
La tecnologia utilizzata è quindi superiore sia ai dischi rigidi tradizionali (gli hard disk) sia alle memorie RAM, ma addirittura alle memorie flash, come ad esempio le chiavette USB, e si può dire che sia la vera è propria evoluzione di quest'ultime.<br />
<br />
Ora possiamo vedere le caratteristiche che differenziano l'hard disk dall'SSD, e sostanzialmente andremo a vedere tutti i pro e i contro che possono far spostare la propria scelta da un normale disco fisso ad un SSD (unità a stato solido);<br />
<br />
1. <b>Velocità</b>: l'SSD è molto più veloce del normale hard disk, quindi permette di far avviare un computer molto più velocemente, dato che sia la velocità in scrittura che in lettura è più rapida, permettendo così anche prestazioni migliori durante l'utilizzo.<br />
<br />
2. <b>Prezzo/GB</b>: l'hard disk costa meno di un SSD di pari dimensioni. Per fare un esempio un HDD da 1 TB costa circa 50 euro, un SSD delle stesse dimensioni può arrivare a costare anche 400/500 euro. Sotto i termini di prezzo/dimensioni non ci si può spingere molto oltre, visto i prezzi troppo elevati, ma su un computer si può sempre acquistare un SSD di basse dimensioni per contenere il sistema operativo e i programmi base, e aggiungere un HDD capiente per tutto il resto.<br />
<br />
3. <b>Frammentazione</b>: la frammentazione sugli SSD non esiste, ovvero quest'ultima esiste ma non è rilavante come su un normale hard disk. L'HDD è un piatto magnetico che gira in continuazione e viene letto da una testina. Quando un file è molto grande viene letto tutto in un colpo, se questo file non è frammentato, perchè quando il disco fisso inizia a riempirsi i file di grandi dimensioni possono "frammentarsi" ed essere quindi sparsi per tutto il disco; a questo punto la testina farà più fatica a leggere l'intero file, perchè deve cercare tutti i pezzi per il disco, e quindi sarà più lento (ecco perchè si fa la deframmentazione).<br />
Negli SSD non esiste una testina perchè, proprio come sulle chiavette, i dati vengono memorizzati su dei chip di memoria, i quali vengono raggiunti tutti con la stessa velocità, e quindi la frammentazione non c'è, e di conseguenza non esistono neanche rallentamenti (la deframmentazione non andrebbe proprio fatta per evitare di "usurarlo" prematuramente).<br />
<br />
4. <b>Durata</b>: un SSD non ha parti in movimento ed è più difficile che si rompa, mentre l'HDD essendo un piatto sempre in movimento ha più possibilità di rompersi. E' anche vero che se l'hard disk lo si tiene "fermo" durante l'utilizzo o non gli si fa prendere grossi scossoni i rischi vengono limitati; nei computer fissi i rischi diminuiscono ancora di più, mentre sui portatili è un po' più probabile, perchè molte volte li spostiamo anche mentre sono in funzione, aumentando i rischi di danneggiamento dell'HDD (anche se la vita media di un hard disk è superiore alle 100.000 ore, in funzione, prima che qualche parte si danneggi).<br />
Gli SSD hanno però anche loro un punto a sfavore: quando andiamo a scrivere in uno spazio per la prima volta la velocità sarà massima, quando però eliminiamo un file quest'ultimo non viene eliminato completamente ma viene solo segnalato come spazio riutilizzabile (come sugli hard disk oppure sulle chiavette USB). Solo che su questo tipo di disco la sovrascrittura è molto più lenta, e a questo punto dopo un po' di volte il disco a stato solido inizia a "degradarsi"; la tecnologia TRIM però ha in parte risolto questo problema, perchè se attivata, dove possibile, permette di eliminare definitivamente il file cancellato, rendendo così completamente vuoto lo spazio da riutilizzare.<br />
C'era anche un dato che qualche tempo fa, e anche tutt'ora, non è così chiaro: gli SSD hanno un numero limitato di scritture prima che poi smettano di funzionare, ma a quanto ammonta? Recenti test hanno dimostrato che riescono benissimo a superare l'un PB (1 Petabyte = 1000 Terabyte, che equivalgono a 1 milione di Gigabytes scritti), quindi non c'e da preoccuparsi, anche se è meglio non utilizzare queste unità come backup ed effettuare operazioni di scrittura il meno possibile (per farli durare di più).<br />
Seguendo <a href="http://www.portalegeek.com/2017/09/come-capire-se-un-hard-disk-o-un-ssd-si.html" target="_blank">questa guida</a> è possibile capire se un Hard Disk o un SSD si sta rompendo.<br />
<br />
5. <b>Dimensioni fisiche/Rumore</b>: dato che sugli SSD non sono presenti parti meccaniche è possibile ridurre molto di più le dimensioni e sempre per lo stesso motivo l'hard disk può fare comunque un minimo di rumore, invece gli SSD sono silenziosi al massimo.<br />
<br />
L'SSD è uguale all'hard disk in termini di compatibilità, e <b>in generale l'SSD è migliore di un normale HDD</b>. Il disco a stato solido è più veloce, più piccolo e silenzioso, e ha meno rischi di danneggiarsi e soprattutto rimane veloce nel tempo visto che non ha problemi di frammentazione (con TRIM attivato però). L'unica cosa scomoda è il prezzo, ancora troppo alto per poter sostituire completamente gli hard disk.<br />
Si può comunque sfruttare questa nuova tecnologia comprandone uno di dimensioni ridotte e installando solo il sistema operativo e i programmi principali, ed eventualmente qualche file, così da non doverlo più toccare e quindi in un certo senso non avrà nemmeno bisogno di manutenzione; e utilizzare comunque un hard disk normale come secondario, da usare per tutto il resto, dato che costa poco possiamo permettercene uno di grandi dimensioni per tutti i file che abbiamo.<br />
In questo modo potremo notare comunque l'incredibile velocità dei nuovi SSD senza spendere troppo.</div>
Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-14901876112363743792015-08-14T16:38:00.000+02:002015-08-14T16:38:38.767+02:00Come sapere se un numero è Vodafone, Wind, Tim o Tre: scoprire l'operatore telefonico di un cellulare<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://2.bp.blogspot.com/-tew21l3iZWE/Vc36TqJiqJI/AAAAAAAAFaE/U2txjzxTPlk/s1600/operatore%2Btelefonico.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="280" src="http://2.bp.blogspot.com/-tew21l3iZWE/Vc36TqJiqJI/AAAAAAAAFaE/U2txjzxTPlk/s400/operatore%2Btelefonico.jpg" width="400" /></a></div>
Conoscere a quale operatore appartiene un numero di cellulare è molto utile per riuscire a sfruttare le offerte a consumo che abbiamo stabilito con il nostro contratto. Fino a pochi anni fa si poteva capire facilmente a chi appartenesse un numero di cellulare perchè i vari <b>prefissi</b> erano legati all'operatore, ora invece l'intero numero viene "venduto" all'utente e quindi essendo noi i proprietari possiamo spostarci da un operatore all'altro <b>mantenendo lo stesso numero</b>.<br />
<br />
In linea generale queste erano le regole:<br />
<b>Vodafone</b>: tutti quelli che iniziano con <b>34</b> (es. 340, 342, 343, 345, 346);<br />
<b>Wind</b>: tutti quelli che iniziano con <b>32 e 38</b> (es. 320, 323, 328, 380, 383);<br />
<b>Tim</b>: tutti quelli che iniziano con <b>33 e 36</b> (es. 331, 333, 334, 363, 366);<br />
<b>Tre</b>: tutti quelli che iniziano con <b>39</b> (es. 390, 391, 392, 393);<br />
<br />
Dato che ora può anche non essere così, visto che l'utente può cambiare operatore rimanendo con lo stesso numero, esiste un pratico trucchetto per sapere a che operatore appartiene una qualsiasi SIM. L'operazione da fare è molto semplice: bisogna chiamare quel determinato numero di cellulare <b>mettendo all'inizio 456</b> (senza +39, il prefisso internazionale). Questo metodo funziona solo se si chiama dall'Italia e una volta partita la chiamata una voce ci informerà a quale operatore è associato quel numero di cellulare.<br />
Per fare un esempio pratico, per sapere a quale operatore appartiene il numero +39<b>3331234567</b> dobbiamo chiamare il <b>456</b>3331234567. Appena la voce ci da le informazioni dobbiamo riagganciare immediatamente, altrimenti partirà la normale chiamata e il telefono che stiamo chiamando inizierà a squillare.<br />
<br />
Questo metodo funziona con qualsiasi operatore italiano, anche quelli non citati come PosteMobile o altri. L'unico che <b>non funziona in uscita è Vodafone</b>, ovvero se chiamiamo il 456 con una SIM Vodafone ci verrà indicato solo se quel numero è Vodafone o NON è Vodafone, nient'altro. Per sapere l'operatore esatto bisogna chiamare o mandare un SMS al 4563 (nel testo bisogna inserire il numero che vogliamo scoprire).Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-86695000194131825492015-08-14T11:21:00.000+02:002015-08-14T11:21:08.103+02:00Windows 10 vs Windows 8.1 e 7: i primi test di velocità messi a confronto, ecco le prestazioni ottenute<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-UdRolnBaBh8/VcoOyNwExMI/AAAAAAAAFYM/21rHy-glQC4/s1600/windows%2Bboot.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-UdRolnBaBh8/VcoOyNwExMI/AAAAAAAAFYM/21rHy-glQC4/s1600/windows%2Bboot.jpg" /></a></div>
Dopo mesi e mesi di messa a punto e di test con varie versioni beta, Windows 10 è <a href="http://www.portalegeek.com/2015/07/come-forzare-laggiornamento-windows-10.html" target="_blank">disponibile al download gratuito</a>. Ecco allora arrivare anche qualche <b>test di velocità</b> con tutti i relativi risultati. I test sono stati effettuati sullo stesso computer naturalmente, e quest'ultimo era un PC di livello medio-alto, anche se i tre sistemi in questione sono compatibili anche con PC un po' datati.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
Il <b>PC in questione</b> presenta le seguenti caratteristiche:</div>
-Processore: Intel Core i5-4670K (3.4GHz - 3.8GHz)<br />
-RAM: 8GB DDR3-2400<br />
-Scheda Video: Nvidia GeForce GTX 980<br />
-Disco Fisso: 1TB Crucial MX200<br />
-Sistemi Testati: Windows 7, Windows 8.1, Windows 10 Pro<br />
<br />
Ecco i risultati dei test effettuati per l'<b>avvio di Windows</b>:<br />
-Windows 10: 6 secondi<br />
-Windows 8.1: 4 secondi<br />
-Windows 7: 5 secondi<br />
<br />
Questi sono quelli relativi al <b>risveglio dopo lo stand-by</b> (sospensione):<br />
-Windows 10: 10 secondi<br />
-Windows 8.1: 12 secondi<br />
-Windows 7: 17 secondi<br />
<br />
E per finire ci sono anche quelli dal <b>risveglio dopo averlo ibernato</b>:<br />
-Windows 10: 21 secondi<br />
-Windows 8.1: 23 secondi<br />
-Windows 7: 27 secondi<br />
<br />
Altri test significativi sono quelli relativi alle performance con la <b>scheda video</b>, dove Windows 8.1 ottiene i risultati migliori con un leggero ma significativo distacco da entrambi i rivali, e anche con l'utilizzo dei prodotti Office e stranamente con il <b>browser Chrome </b>dove Windows 7 vince, di poco, contro i suoi successori.<br />
In quasi tutto il resto Windows 10 sembra essere migliore, inoltre Edge (in esclusiva solo su Windows 10) risulta essere finalmente comparabile agli altri browser di punta, con un netto distacco in velocità dal suo lentissimo <a href="http://www.portalegeek.com/2015/02/microsoft-pensiona-explorer-e-introduce.html" target="_blank">predecessore Internet Explorer</a> (che ha ottenuto una valutazione peggiore pari quasi al doppio del tempo).Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-16928083443679955752015-08-13T18:00:00.000+02:002015-08-13T18:00:21.528+02:00Differenza tra MP3, MP4, AVI, DIVX, XVID e tutti gli altri migliori codec video e audio<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-GYt-goLZ7ik/VcsOXJpnw4I/AAAAAAAAFYg/8RN7mEIybag/s1600/codec-1.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-GYt-goLZ7ik/VcsOXJpnw4I/AAAAAAAAFYg/8RN7mEIybag/s1600/codec-1.jpeg" /></a></div>
Non si potrebbe iniziare a parlare di differenza tra MP3, MP4, AVI, MKV o di qualsiasi altro <b>Codec o Container</b> se prima di tutto non abbiamo bene in mente cosa vogliano dire almeno, appunto, Codec e Container o qualsiasi altro termine base.<br />
<br />
Vediamo quindi di definire in modo semplice ma completo i vari termini che servono per capire bene i vari significati delle parole maggiormente utilizzate nel mondo audio/video:<br />
<br />
1. <b>Codec</b>: il codec è il software necessario per la codifica o la decodifica dei formati, in grado sia di crearli sia di riprodurli. Come esempio si può prendere il codec DivX oppure l'XviD, ma anche l'MPEG-4 o l'H264.<br />
2. <b>Codec Audio e Codec Video</b>: sono i codec che contraddistinguono i formati audio e video di un determinato file.<br />
3. <b>Transcodifica</b>: questa funzione identifica la conversione di un file audio o video in un altro, tramite i Codec. Un esempio molto semplice può essere il passaggio da DVD (MPEG-2/Dolby Digital) ad AVI (DivX/MP3) anche se generalmente questo passaggio in esempio, ma anche molti altri, permettono di diminuire la dimensione del file a discapito di una certa perdita di qualità.<br />
4. <b>Muxing</b>: questo è il passaggio che consente di riunire audio, video ed eventuali sottotitoli in un container.<br />
5. <b>Container</b>: i container più conosciuti sono sicuramente l'AVI (di Microsoft) e l'MP4 (di MPEG), ma ci sono anche MKV, MOV, FLV e tantissimi altri, e questi "container" servono appunto a "contenere" audio e video creati con i codec e riuniti in un unico flusso di dati. Molti container possono incorporare anche altri oggetti, come ad esempio i sottotitoli.<br />
<br />
I due punti fondamentali da conoscere sono almeno il punto sui Codec e quello sui Container (che andremo a vedere meglio nel passo successivo) ed è molto importante che <b>tutto coincida</b> per essere letto da un determinato lettore. Una TV ad esempio è importante che legga il container in cui sono contenuti i codec, come AVI o MP4, ovvero l'estensione con cui viene identificato quel video.<br />
Può essere infatti che al suo interno ci sia uno stesso codec ma che comunque non venga letto dal lettore perchè il container non è compatibile, oppure può non venir letto perchè il codec non è supportato o infine può essere anche che la risoluzione (il numero dei pixel orizzontali e verticali che compongono l'immagine, come 640x480) supportata non arrivi a quella del nostro video (perchè troppo grande).<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-wdFGrFyfZ08/VcsS7p2zeuI/AAAAAAAAFZM/JYBfqkyKZrg/s1600/codec-2.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-wdFGrFyfZ08/VcsS7p2zeuI/AAAAAAAAFZM/JYBfqkyKZrg/s1600/codec-2.png" /></a></div>
<br />
<b><u>I container migliori e più popolari sono</u></b>:<br />
-<b>MP4</b>: creato dal team MPEG, è molto utilizzato per le condivisioni in streaming su Internet, come ad esempio su YouTube, ed il codec predefinito è l'H.264, ma utilizza anche l'MPEG-4 e anche il DivX o XviD. Come audio invece utilizza l'AAC e l'AC3, e in alcuni casi anche l'MP3.<br />
-<b>AVI</b>: è lo standard creato da Microsoft per Windows, ha una qualità abbastanza alta e può contenere moltissimi Codec, anche se è il container preferito per i DivX e XviD, ed anche uno dei più facilmente compatibili con moltissimi device.<br />
-<b>MKV</b>: è nato per comprimere principalmente i video in HD, notoriamente troppo grandi. Come codec si possono sfruttare praticamente tutti quelli disponibili con l'AVI, con la differenza che purtroppo questo container non viene letto da molti lettori. Un punto a suo favore però è la qualità maggiore con un migliore rapporto di compressione; veramente ottimo, appunto, per i film in HD. Anche questo è compatibile con il codec l'H.264, e lo supporta in modo migliore degli altri container.<br />
-<b>MPG</b>: questo container può contenere solo il codec MPEG-1 oppure l'MPEG-2. Presenta delle impostazione molto spesso limitate ma mantiene una qualità molto alta.<br />
<br />
-<b>ASF</b>: questo container è stato sviluppato da Microsoft come alternativa all'AVI. Punta tutto sulla compressione, a discapito della qualità, ed era utilizzato spesso per le condivisioni su Internet, ora non è più tanto usato. Può contenere i codec WMV (Windows Media Video) e WMA (Windows Media Audio) e molto spesso come estensione prendono direttamente il nome del codec (e non ASF).<br />
-<b>FLV</b>: è il container creato da Adobe per gestire i video del flash player o altri lettori. Praticamente è uno standard solo per i video online, di qualità non così alta, che pian piano sta scomparendo per lasciar posto all'HTML5.<br />
-<b>3GP</b>: creato per la distribuzione dei video tra cellulari. Il punto di forza è la qualità abbastanza buona anche con i video a bassa risoluzione, oltre ad essere letto praticamente da qualsiasi telefonino. Supporta i codec H.263 e MPEG-4.<br />
-<b>VOB</b>: è il container dei DVD (DVD Video OBject) e praticamente può contenere solo lo standard MPEG-2.<br />
-<b>MOV</b>: è il formato video creato da Apple, utilizzato con il suo lettore QuickTime.<br />
<br />
<b><u>I codec video più utilizzati e i migliori sono</u></b>:<br />
-<b>MPEG-4</b>: creato dal team MPEG è alla base di moltissimi altri codec. Ogni miglioramento durante lo sviluppo del codec rappresenta una nuova parte (Part) e ogni nuova tecnologia di compressione infatti porta il numero della parte a cui si è arrivati (lo standard rimane MPEG-4, ma viene seguito ad esempio dal termine "Part 2"). Fino al Part 10 (H.264) la codifica dei video era basata sull'MPEG-2.<br />
-<b>DivX / XviD</b>: forse è il codec più conosciuto in assoluto. Famoso per la codifica di molti film, il DivX è un codec commerciale basato su MPEG-4 (Part 2), con la particolarità di poter ridurre anche ad un solo CD di 700 MB, un film masterizzato su un DVD. Settando le opportune impostazioni di qualità è possibile ottenere un ottimo livello di compressione mantenendo quasi inalterata la qualità del video. L'XviD è la variante gratuita (è la parola DivX scritta al contrario) ed è praticamente identica, quindi un lettore può leggere entrambi i codec senza difficoltà.<br />
-<b>H.264 (AVC)</b>: è la "versione 10" (Part 10) del codec MPEG-4 ed è utilizzato soprattutto per comprimere i video in HD. La sua forza sta nel riuscire a dimezzare la dimensione di un file video con una perdita di qualità quasi nulla, e il termine AVC sta per "codifica video avanzata". E il codec migliore che si possa utilizzare per rapporto qualità/compressione.<br />
-<b>WMV</b>: creato da Microsoft, è nato come standard per la condivisione di filmati in streaming. Dotato di una grande potenza di compressione era utilizzato soprattutto per condividere velocemente file video compressi di molto, anche se c'era una gran perdita di qualità.<br />
<br />
-<b>MPEG-1</b>: è uno dei più antichi codec sviluppati e risale addirittura al 1991. Creato dal team MPEG fu utilizzato soprattutto per supportare i Video CD (simili ai DVD ma contenuti in CD), e anche per la codifica di alcune emittenti televisive. Ora non è più tanto utilizzato perchè presenta numerose limitazioni, una su tutte la risoluzione, che non supera la qualità delle vecchie VHS.<br />
Da non confondere con l'MPEG-1 Layer 3, ovvero il comunissimo MP3 (che è un codec audio).<br />
-<b>MPEG-2</b>: è il codec più diffuso per la distribuzione dei DVD, infatti è supportato dal container VOB. Presenta una qualità molto alta ed molto stabile, viene infatti implementato anche nella TV digitale, e a differenza dell'MPEG-1 può essere utilizzato anche per i video in HD.<br />
-<b>H.262</b>: termine che contraddistingue il codec MPEG-2 Part 2, l'evoluzione dello standard MPEG-2.<br />
-<b>H.263</b>: è il codec sviluppato prima dell'H.264 e presenta livelli di compressione molto elevati. Prima dell'arrivo del suo successore era uno dei codec più diffusi per la condivisione dei video online e rappresenta l'evoluzione (in quanto a compressione) di tutti gli standard precedentemente citati (dall'MPEG-1 in giù).<br />
<br />
<b><u>Anche i codec audio però sono importanti, vediamo i migliori</u></b>:<br />
-<b>MP3</b>: per esteso è MPEG-1 Layer 3, ed è tutt'ora il codec più utilizzato per digitalizzare e comprimere (con perdita di qualità) un file audio. Una canzone mediamente non supera i 10 MB alla massima qualità (320 kb/s) e può essere riprodotta praticamente da qualunque dispositivo digitale.<br />
-<b>AAC</b>: anche questo è prodotto dal team MPEG, ma prende il nome di Advanced Audio Coding ed è l'evoluzione dell'MP3. Viene spesso utilizzato assieme al codec video AVC (Advanced Video Coding o H.264) ed ha un rapporto di compressione leggermente migliore dell'MP3 (una compressione a 256 kb/s equivale per qualità ad un MP3 a 320 kb/s). Per il momento come standard audio viene utilizzato spesso solo da Apple, nei video invece è utilizzato solitamente per i video in HD.<br />
-<b>AC3</b>: è il sistema di codifica del Dolby Digital e per comprimere il file audio agisce sulle frequenze. Può lavorare anche su 7 canali audio differenti, come per il dolby surround.<br />
-<b>DTS</b>: è il codec che fa concorrenza all'AC3 (Dolby Digital) e viene utilizzato principalmente nei sistemi di codifica destinati all'home cinema o home theatre.<br />
-<b>WMA</b>: sviluppato da Microsoft ed è stato concepito per contrastare l'MP3, non ha però ottenuto il successo sperato. E' disponibile in 3 versioni: il formato WMA standard, con perdita di dati, il WMA Lossless, senza perdita di dati (comprime i dati senza perdita di fedeltà audio) e il WMA Voice, mirato al contenuto della voce, applica la compressione utilizzando una gamma di bassi bitrate.<br />
-<b>WAV</b>: ovvero WAVE (onda) è un tipo di codifica senza compressione e senza perdita di qualità, ovvero "lossless". La forma d'onda viene memorizzata direttamente così com'è, in formato digitale, a discapito della dimensione del file che crea, ovvero non compresso e quindi di dimensioni elevate, per non perdere di fedeltà. Sui CD infatti viene utilizzato questo codec (nel formato CDA), e una canzone potrebbe arrivare a toccare anche i 50 MB. E' stato sviluppato da Microsoft e IBM.<br />
-<b>FLAC</b>: è uno dei codec più potenti in circolazione perchè è lossless (senza perdita di dati, come il WAV) ma riesce anche a comprimere il file audio di circa il 50%. Una canzone quindi occuperà circa 25 MB ma sarà comunque alla massima qualità e visto che la compressione è senza perdita di dati, il FLAC è un po' come il formato ZIP per i dati, ovvero è possibile tornare indietro alla forma originale, oltre che ad essere letta direttamente così com'è.<br />
<br />
Gli standard più utilizzati sono i primi 3 descritti, ovvero l'MPEG-4, il DivX/XviD e l'H.264, ma per l'alta qualità è implementato ancora l'MPEG-2.<br />
Come codec audio invece, i più usati sono sicuramente l'MP3 per le canzoni e l'AC3 per l'utilizzo combinato ai video, nei film praticamente. Per l'alta qualità bisogna per forza sfruttare il WAV o al massimo il più potente FLAC.<br />
Una volta che un filmato o una canzone è stata compressa con un codec con perdita di dati <b>non è più possibile tornare indietro</b> alla qualità iniziale, è possibile solamente ricodificarli per essere letti eventualmente da lettori non compatibili con quel formato. L'unico codec in grado di tornare indietro è il FLAC, come è stato spiegato bene nei dettagli.<br />
<br />
Ecco, ora che abbiamo capito bene tutte le varie caratteristiche dei container e dei codec non c'è neanche bisogno di spiegare la "differenza" tra questi, dato che non si parla di una vera e propria differenza tra i vari codec, perchè ognuno ha le proprie caratteristiche di codifica.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://4.bp.blogspot.com/-3H71FvGlIyw/VcsT9BPidmI/AAAAAAAAFZg/T9NzamlDlqw/s1600/h265%2Bvs%2Bh264.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://4.bp.blogspot.com/-3H71FvGlIyw/VcsT9BPidmI/AAAAAAAAFZg/T9NzamlDlqw/s1600/h265%2Bvs%2Bh264.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
Forse però non tutti sanno che il <b>team MPEG</b> è nato grazie ad un italiano, Leonardo Chiariglione, che nel 1988 si è riunito per la prima volta con solo altri 25 membri. Ora invece alle riunioni partecipano oltre 350 membri, in rappresentanza di più di 200 aziende e organizzazioni appartenenti a circa 20 nazioni del mondo.<br />
<br />
Se invece vogliamo parlare di codec del futuro, non si può tralasciare l'<b>H.265</b>, il successore dell'H.264, che prende il nome di <b>HEVC</b> (High Efficiency Video Coding) ovvero "codifica video ad alta efficienza. Questa codifica promette una migliore qualità video con anche un migliore rapporto di compressione, che in alcuni casi arriva anche a dimezzare la dimensione del vecchio standard AVC (H.264), con una conseguente riduzione del bitrate da gestire ogni secondo (ora gli standard di diffusione utilizzano un bitrate medio pari a 7 Mbit/s, si punta a raggiungere la metà o almeno lo stesso flusso per i video in alta definizione, così da poter essere gestiti senza problemi). Grazie a tutto questo sarà presto possibile far arrivare questo standard anche sulle TV di casa sia per quanto riguarda le normali trasmissioni, e, a questo punto, anche in HD e oltre, dato che supporta egregiamente risoluzioni fino all'8K (8192×4320), sia per la distribuzione dei video sui supporti, dato che la riduzione della dimensione dei file può essere d'aiuto per la masterizzazione dei film in alta definizione.<br />
<br />
Tra i nuovi standard si possono citare anche l'MPEG-7, che sostanzialmente promette di definire come sono organizzati i dati multimediali (non è un codec come i precedenti), e l'MPEG-21 che invece cerca di unire l'MPEG-4 con l'MPEG-7, aggiungendo anche ulteriori funzioni.<br />
Tra quelli abbandonati c'è solo l'MPEG-3, che inizialmente doveva essere utilizzato per la TV digitale, in particolare per l'HDTV, ma poi si è rivelato superfluo perchè l'MPEG-2 era già sufficiente.<br />
<br />
Per finire possiamo dire che <b>non sempre il video che occupa di più è il migliore</b>, come si potrebbe pensare, perchè come abbiamo visto bisogna stare attenti ai vari codec che sono stati utilizzati per codificare, comprimere o solamente digitalizzare quel determinato filmato. In molti film in HD si sono iniziati a vedere i primi segni dell'età del codec MPEG-2, utilizzato per più di 20 anni nei DVD, perchè un filmato in MPEG-2 ha bisogno di un flusso di dati più alto, mentre il più recente H.264 essendo quasi solo un terzo del precedente standard (con la stessa qualità) può essere caricato e visualizzato più velocemente, e soprattutto nelle immagini in HD molto veloci può essere di grande aiuto e creare meno immagini sfuocate. Inoltre l'H.264 può raggiungere anche risoluzioni pari a 1920x1080 pixel, che con l'MPEG-2 non è possibile.<br />
<br />
Ora che sappiamo tutto di container e codec non ci resta che installare sul PC un <b>player universale</b>, scegliendo magari <a href="http://www.portalegeek.com/2015/03/vlc-e-il-miglior-media-player-15-buoni.html" target="_blank">VLC Media Player che è il migliore</a> e legge qualsiasi filmato o file audio, e iniziare a vedere coi nostri occhi i vari standard differenti.Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3616005495580658457.post-41508084053072140362015-08-11T11:01:00.000+02:002015-08-11T11:01:10.035+02:00I caricabatterie sono tutti uguali? Informazioni utili per ricaricare lo smartphone, il tablet e il portatile<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://3.bp.blogspot.com/-dsZOlvmbO6g/Vcm1EL73SmI/AAAAAAAAFX0/TfPWDaknWzA/s1600/Caricabatterie.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://3.bp.blogspot.com/-dsZOlvmbO6g/Vcm1EL73SmI/AAAAAAAAFX0/TfPWDaknWzA/s1600/Caricabatterie.jpg" /></a></div>
Da qualche anno ormai i collegamenti tra vari dispositivi avvengono quasi tutti con gli stessi standard. Anche per quanto riguarda i caricabatterie, lo standard che ormai ha preso piede è il connettore <b>Micro-USB</b> per quasi tutti gli smartphone, cellulari e tablet (a parte gli Apple Device), mentre per i portatili bisogna ancora prestare attenzione a qualche differenza.<br />
<div>
<br /></div>
<div>
Sostanzialmente ormai ci sono grossomodo <b>3 tipi di caricabatterie diversi</b>, ma vediamo i vari dettagli per il tipo di dispositivo che dobbiamo ricaricare:<br />
<br />
1. <b>Smartphone e tablet generici</b> (con Android, Windows o BlackBerry): questi utilizzano tutti il connettore Micro-USB (standard imposto dall'unione europea per tutti i dispositivi) e va a sostituire il vecchio caricabatterie "di marca" che doveva essere utilizzato esclusivamente con il cellulare con cui era stato venduto.<br />
Tutti gli smartphone e tablet quindi possono essere ricaricati con lo stesso caricabatterie (ma in certi casi anche i normali cellulari), anche se alcuni sono più potenti e permettono di ricaricare il dispositivo più velocemente di altri. </div>
<div>
<br /></div>
<div>
2. <b>Apple Device</b> (iPhone, iPad, iPod): questi dispositivi hanno tutti lo stesso caricabatterie, firmato Apple, denominato Lightning, usato dal 2012 in poi. Prima del 2012 veniva utilizzato un altro connettore, ma è comunque disponibile un adattatore per utilizzare lo stesso il nuovo caricabatterie anche sui vecchi dispositivi.<br />
Grazie all'unione europea è possibile ricaricare anche questi dispositivi con il connettore Micro-USB, perchè la Apple è stata obbligata a vendere un adattatore Lightning-to-Micro-USB.<br />
<br />
3. <b>Computer portatili</b>: in questo caso non esiste una standardizzazione, anche perchè ogni portatile ha spesso caratteristiche molto diverse dai suoi simili. I connettori sono anche diversi per ogni marca che si utilizza, e solitamente ogni alimentatore è stato progettato esclusivamente per quel determinato computer.<br />
Se però si dovesse rompere l'alimentatore originale, si può ovviare al problema utilizzando un alimentatore universale, che si può adattare al proprio portatile, stando attenti alle caratteristiche che devono coincidere con l'originale. In quelli universali sono presenti diversi connettori (variabili per marca) e anche un diverso tipo di voltaggio e amperaggio, da impostare correttamente per un giusto funzionamento.<br />
<br />
Praticamente <b>per gli smartphone e tablet</b> possiamo utilizzare un qualsiasi caricabatterie con connettore Micro-USB (anche con quelli Apple, visto che esiste l'adattatore) mentre <b>per i computer</b> portatili dobbiamo utilizzare per forza quello dato in dotazione oppure uno universale (adattabile, con le stesse caratteristiche).<br />
<br />
Solitamente quasi tutti gli smartphone o tablet se collegati al computer entrano in modalità di ricarica, ma questa funzione deve essere abilitata solo dal produttore e non è possibile disattivarla, oppure, in quelli dove non è disponibile, attivarla. In questo caso però la ricarica avverrà molto lentamente, ma vediamo più nel dettaglio perchè: <b>tutte le connessioni USB</b> hanno una tensione pari a 5V, sia che quest'ultima arrivi dalla porta USB del computer, sia che questa arrivi dalla presa della corrente. Quello che fa la differenza è l'amperaggio (A), perchè più è alto più fa aumentare la potenza del caricabatterie (misurata in Watt). Il calcolo per vedere qual è il caricabatterie più potente è semplice: in questo caso 5V (fissi) x Ampere (A) = Watt.<br />
Anche se i produttori consigliano di utilizzare sempre il caricabatterie ufficiale è possibile utilizzare un caricabatterie qualsiasi, l'importante è che raggiunga almeno l'amperaggio minimo che serve al dispositivo per ricaricarsi (di solito 0,5A); se invece lo supera, meglio ancora perchè il dispositivo prenderà comunque l'amperaggio massimo consentito (anche se certe volte non funziona), anzi il caricabatterie erogando più potenza (Watt) sarà meno sotto sforzo. Ecco perchè caricando il dispositivo con il computer ci vuole molto di più, il PC eroga massimo 0,5A mentre il caricabatterie da muro può superare anche 1A (di solito quelli dei tablet li superano, e si può provare a caricare lo smartphone con questo caricabatterie più potente, perchè se è supportato lo caricherà più velocemente).<br />
<br />
La stessa cosa vale per <b>gli alimentatori dei portatili</b>, tutte le regole restano invariate, facendo attenzione che solitamente serve una tensione pari a 19V e una potenza che arriva almeno a 90W, quindi almeno 4,74A. In alcuni casi però, la potenza richiesta, può essere anche inferiore, come può essere anche maggiore, basta leggere le caratteristiche dell'alimentatore originale oppure sul retro del portatile.<br />
Come per gli smartphone e i tablet, un alimentatore più potente andrà meno sotto sforzo durante l'uso, in caso contrario uno meno potente di quello richiesto non riuscirà nemmeno a farlo accendere.<br />
<br />
Concludendo possiamo dire che è <b>buona regola</b> utilizzare sempre il caricabatterie o l'alimentatore originale, dato che è stato costruito appositamente per quel dispositivo, ma in caso di necessità abbiamo visto come è possibile utilizzare un altro simile, più potente oppure universale.<br />
Quindi se abbiamo un qualsiasi cavetto o un qualsiasi caricabatterie Micro-USB, oppure un alimentatore per portatili che non ci serve più e meglio non buttare via niente che può sempre tornare utile.</div>
Alessandro Adminhttp://www.blogger.com/profile/12334559199796398385noreply@blogger.com3