tag:blogger.com,1999:blog-13953147009185131582024-03-13T00:38:04.335+01:00Il Blog di Angelo Ricciil blog di angelo riccihttp://www.blogger.com/profile/00356385988070082514noreply@blogger.comBlogger87116tag:blogger.com,1999:blog-1395314700918513158.post-79218407010513174422019-06-17T19:07:00.000+02:002019-06-17T19:07:16.027+02:00Premio Letterario Il Borgo Italiano. Il comunicato stampa<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">I vincitori del Premio Letterario il Borgo Italiano 2019</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">In crescita di anno in anno le adesioni al Premio Letterario il Borgo Italiano: il Premio dedicato agli autori che scrivono e ambientano le loro storie nei borghi italiani.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Sono stati novantadue gli autori e i borghi che hanno partecipato all’edizione 2019, la cui cerimonia di premiazione si terrà a Irsina (Matera) il 29 giugno 2019.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Quattro le sezioni in gara: Romanzo Inedito, Romanzo Edito, Racconto Breve Inedito e Poesia Inedita.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">La Giuria che ha decretato i vincitori è composta, come nelle altre edizioni, da esperti del settore quali, Dora Albanese (giornalista Rai e scrittrice Rizzoli) Claudio Bacilieri (Direttore de “Borghi magazine” dell’Associazione I Borghi più belli d’Italia), Veronica D’Andrea (Giornalista), Elena Di Lorenzo (editor), Tiziana D’Oppido (scrittrice e traduttrice), Matteo Deiana (fotografo e docente di fotografia), Elena Giulianelli (blogger e libraria), Oreste Roberto Lanza (Giornalista), Pippo Onorati (fotografo, designer, regista, giornalista), Sergio Ragone (giornalista e scrittore), Angelo Ricci (scrittore), Francesco Santomauro (giornalista), Simona Vassetti (scrittrice), Daniela Vellani (docente e scrittrice).</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Vince nella sezione Romanzo Inedito, Maria Elisa Aloisi con "Fiutando il vento" per Aci Castello (ME) e Montalbano Elicona (CT), nella la sezione Romanzo Edito, Francesca Maria Villani con "Goyescas", editore Divergenze, per Carosino (TA), nella sezione Racconto Breve Inedito, Luca Matteo Materazzo con "Skylab" per Torricella Peligna (CH) e nella la sezione Poesia Inedita, Filomena Rita Vizzaccaro con "Le Fratte" per Ausonia (FR).</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">È stata data grande visibilità ad ogni autore iscritto al Premio: la formula prevede che ogni autore rappresenti il proprio borgo e, per questo motivo, l’Organizzazione mette a disposizione i canali social redigendo un articolo sull’Opera e sul Borgo partecipante. L’articolo viene poi diffuso attraverso Facebook, Twitter e il blog. Novità dell’edizione in corso è stata la nascita del canale YouTube, Premio Letterario il Borgo Italiano TV, all’interno del quale gli autori hanno avuto una vetrina per diffondere una propria intervista. Il Premio si preoccupa del montaggio e della diffusione.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Come ha dichiarato il Presidente David Spezia, “Il Premio ha l’obiettivo di dare visibilità agli autori e ai loro borghi e di essere da ponte tra le realtà locali”.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Molto ancora attende il vincitore di ogni sezione da adesso in avanti: grazie alla collaborazione con Rai Radio Live e la trasmissione “Paese Mio” di Joe Violanti, gli autori e i sindaci dei borghi avranno una puntata speciale in cui si racconteranno e racconteranno il borgo che ha ispirato l’opera. La rivista “Borghi Magazine” dedicherà quattro uscite speciali ai borghi dei vincitori e il romanzo inedito vincitore vedrà la pubblicazione e distribuzione con Tralerighe Libri Editore.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Da non dimenticare, infine, gli eventi che verranno organizzati nel centro storico di Irsina, in occasione della cerimonia di premiazione il 29 giugno: presentazioni di libri, una mostra fotografica con i migliori scatti del contest Instagram sui borghi lanciato dal Premio, un dibattito su “Il buon cibo nei borghi” e, grazie all’accordo con Slow Food, una festa in cui prodotti, produttori e ristoratori a chilometro zero saranno i protagonisti.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Non solo un Premio Letterario quindi, ma un movimento culturale il cui obiettivo è “dare visibilità al piccolo, perché di piccoli borghi e di piccole storie che si fanno grandi, l’Italia è fatta” come ha dichiarato David Spezia.</span><br />
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il blog di angelo riccihttp://www.blogger.com/profile/00356385988070082514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1395314700918513158.post-22810197206927120432019-05-14T17:31:00.000+02:002019-05-14T17:31:07.672+02:00Il suono della solitudine, di Michele Marziani (edicicloeditore)<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-n52vkzaGDkA/XNra4i8Em9I/AAAAAAAAG_k/d1gG-KD1TaQJ7KuH72By1ERVujBfYHbdQCLcBGAs/s1600/SUONO-SOLITUDINE-COP-def-01.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1000" data-original-width="662" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-n52vkzaGDkA/XNra4i8Em9I/AAAAAAAAG_k/d1gG-KD1TaQJ7KuH72By1ERVujBfYHbdQCLcBGAs/s400/SUONO-SOLITUDINE-COP-def-01.jpg" width="263" /></a></div>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Scrivo queste note da un estremo luogo di esilio intellettivo in cui mi sono volontariamente rifugiato. Un luogo situato il più lontano possibile da tutto quello che riguarda la letteratura, i libri e la parola scritta di questa contemporaneità. Un luogo che si trova oltre i confini angusti e malati di un presente letterario che probabilmente è già morto senza nemmeno averne avuto coscienza, preda di una spirale quantistica che ha fatto sì che si autoingerisse, si autometabolizzasse e si autoespellesse, originando un desolato orizzonte degli eventi dove non esistono più né un adesso, né un prima, né un dopo.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Scariche elettromagnetiche isolate e inintelliggibili; ecco gli unici residui persi nel nulla a testimoniare l'agghiacciante concerto delle voci di scrittori, di agenti letterari, di editori, di librai, di lettori che si sono estinti in una psicotica voracità di sovrapposizione babelica che ha partorito soltanto un assordante silenzio. Il silenzio che nasce dalla totale depauperazione dell'ossigeno vitale.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Tra i pochi frammenti degni della parola scritta, e, per fortuna, non ancora inesorabilmente perduti, osservo questo libro di Michele Marziani. E lo osservo curiosamente, lentamente. Me ne avvicino con circospetta volontà di comprensione perché intravedo, dalla galattica distanza in cui mi trovo ora, che non è un romanzo, non è un'autobiografia, non è un saggio, bensì qualcosa di prezioso, di raro.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Da qui posso vedere soprattutto i bagliori ancora agonizzanti del presente letterario che si è già estinto, sicuramente un paradosso spaziotemporale, ma mi sia concessa una capriola semanticamente banale: i libri di Michele Marziani sono belli, belli nella misura in cui un libro è bello quando è capace di trasmetterti la sensazione di sentirti vivo mentre lo stai leggendo, è capace di suggerirti la percezione di essere parte di qualcosa di più grande e che va oltre lo spazio angusto della riga stampata e che quel qualcosa, tu che lo stai leggendo, lo stai condividendo nel modo più profondo con chi l'ha scritto.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Gabriele Frasca ha sempre sostenuto che la letteratura altro non era se non una delle tante forme di scambio di informazioni tra organismi pluricellulari, allo stesso modo in cui un aminoacido è un mezzo di scambio di informazioni fra cellule.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Nel desolato orizzonte degli eventi, oltre il quale si è autocannibalizzato il presente letterario, non vi è nemmeno più traccia di una particella elementare. Tuttavia segnali di uno scambio di informazioni esistono ancora e sono frutto di pochissimi messaggeri fra i quali c'è Michele Marziani. </span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Se nella assenza di ossigeno i suoni non si trasmettono, al contrario, forte e potente come una quasar nata appena dopo il Tempo di Planck, questo suo suono della solitudine si avverte distintamente. È il suono di un messaggero che non si è dato per sconfitto, che ha continuato a inviare segnali nella ricerca di esseri senzienti, e che si è trasfigurato completamente nel messaggio che ha inviato sino alla ostensione più estrema e, al contempo, più sinceramente tersa di se stesso.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Michele Marziani non si nasconde dietro facili schemi collaudati, non utilizza trucchi da mestierante della letteratura. Michele Marziani è Michele Marziani. E <i>Il suono della solitudine</i> è un gran bel libro, forse il più bello che, prima di fuggire per salvarmi dal collasso del presente letterario, abbia mai letto. Forse un futuro può ancora esistere.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i><a href="https://www.libreriauniversitaria.it/suono-solitudine-piccole-storie-raccontare/libro/9788865492765?a=445721">Il suono della solitudine</a></i>, di Michele Marziani (edicicloeditore).</span>il blog di angelo riccihttp://www.blogger.com/profile/00356385988070082514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1395314700918513158.post-91170447632333360512019-04-06T22:14:00.003+02:002019-04-06T22:14:34.084+02:00La fin inévitable<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><span style="background-color: white; color: #1d2129; font-size: 14px;">Dopo 15 anni di militanza letteraria posso solo dire a diversi editori, agenti letterari, scrittori, recensori e librai che per me, come Armand D'Hubert nel finale de <i>I duellanti</i> dice a Gabriel Féraud, siete come morti che camminano e che con voi non voglio avere più niente a che fare finché campo.</span></span><br />
<span style="background-color: white; color: #1d2129; font-size: 14px;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Piuttosto che con voi preferisco avere a che fare con i tossici, i criminali, i ladri, i rapinatori, le puttane, gli stupratori e gli assassini che, tutti i giorni, difendo nella mia vera professione di avvocato penalista.</span></span><br />
il blog di angelo riccihttp://www.blogger.com/profile/00356385988070082514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1395314700918513158.post-62190435407815043472018-12-23T22:19:00.001+01:002018-12-23T22:32:13.523+01:00Questo blog compie 10 anniEra il 21 dicembre del 2008 quando scrivevo il primo post su questo blog. Sono passati dieci anni. Dieci anni di recensioni, di notizie letterarie, di interviste. Dieci anni di collaborazioni editoriali, di libri e racconti scritti e pubblicati, di presentazioni letterarie, di partecipazioni a festival letterari come relatore. L'autore che iniziò questo blog dieci anni fa ora è come morto. Tutto quello che ero dieci anni fa non c'è più, per mia fortuna.<br />
Mi sono preso la libertà impagabile di evadere, di scappare a gambe levate dal mondo tragicomico dei libri, degli scrittori, dell'editoria, dei lettori. Ho inteso appropriarmi di un ventennio sabbatico che mi depurerà completamente dalle tossine malsane accumulate in dieci anni di frequentazioni letterarie psicotiche e venefiche e amen se questo ventennio supererà la mia rimanente aspettativa di vita. Ho avuto la (s)ventura di essere compagno di strada di editori illusi e boriosi, di agenti letterari arroganti e incapaci, di pseudo postulanti e orecchianti del mondo universitario delle lettere, di scrittori dagli ego smisurati come bolle ripiene di strame puteolente, (entrambe queste due categorie protagoniste di un provincialismo emetico), di librai saccenti del tutto inconsapevoli di annichilire la loro funzione, di lettori inutili e nevrotici come recensori nevrastenici di TripAdvisor e tanto mi basta per non guardarmi indietro e per, invece, guardare a un futuro libero da cotanta tristezza e immondizia mentale e soprattutto libero dai libri, dalla lettura, dalla scrittura e dalla parola scritta.<br />
Non salvo nessuno, se non forse un paio di scrittori autentici e genuini e due libraie che fanno onore alla loro missione, ed è inutile che ne faccia i nomi perché immagino che possano riconoscersi in questa breve attestazione di stima.<br />
Signori non è stato per niente bello e per questo vi saluto tutti e a mai più rivederci.il blog di angelo riccihttp://www.blogger.com/profile/00356385988070082514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1395314700918513158.post-91795600707863908582018-11-06T19:25:00.000+01:002018-11-06T19:25:27.929+01:00Il Settimanale Pavese, Gianni Brera e l'intervistaLa freepress<i> <a href="https://www.ilsettimanalepavese.it/">Il Settimanale Pavese</a></i> sta raccogliendo testimonianze relative al centenario della nascita di Gianni Brera. Riprendendo un mio articolo pubblicato su <i><a href="https://ilcolophon.it/scusi-la-strada-per-brera-df75717ce49b">Il Colophon</a></i>, la rivista di letteratura di <a href="https://www.antoniotombolini.com/">Antonio Tombolini Editore</a>, ne nasce una intervista al sottoscritto in cui, con il direttore <a href="https://www.facebook.com/people/Bruno-Gandini/775453555">Bruno Gandini</a>, parliamo del grande giornalista sportivo, di calcio, di ciclismo, di Luigi Veronelli e di libri.<br />
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<a href="https://3.bp.blogspot.com/-Dsvq60THwmw/W-HcX_ZdVbI/AAAAAAAAGJ0/FC0SZ1aZvaoPnheScufb_PEQmWhaZVnuACLcBGAs/s1600/Brera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1164" data-original-width="1600" height="290" src="https://3.bp.blogspot.com/-Dsvq60THwmw/W-HcX_ZdVbI/AAAAAAAAGJ0/FC0SZ1aZvaoPnheScufb_PEQmWhaZVnuACLcBGAs/s400/Brera.jpg" width="400" /></a></div>
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<br />il blog di angelo riccihttp://www.blogger.com/profile/00356385988070082514noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-1395314700918513158.post-89245527519825256582018-08-06T19:33:00.000+02:002018-08-06T19:33:25.813+02:00Il ventesimo numero de Il Colophon<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://3.bp.blogspot.com/-JjiSur65luY/W2iF9bDJFdI/AAAAAAAAFzQ/7yzN0k68oaw1WjGiHi8QhLqBIKy_U6seACLcBGAs/s1600/1_4d0TUAS8c_zv76h7jTGZNA.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1059" data-original-width="800" height="400" src="https://3.bp.blogspot.com/-JjiSur65luY/W2iF9bDJFdI/AAAAAAAAFzQ/7yzN0k68oaw1WjGiHi8QhLqBIKy_U6seACLcBGAs/s400/1_4d0TUAS8c_zv76h7jTGZNA.png" width="301" /></a></div>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Tutto nell'universo nasce, vive e muore. Anche <i><a href="https://ilcolophon.it/">Il Colophon</a></i>, la rivista di letteratura di <a href="https://www.antoniotombolini.com/">Antonio Tombolini Editore</a> che, arrivato al suo ventesimo numero (più di tre anni di lavoro) termina qui. Solo le parole del direttore <a href="https://michelemarziani.org/">Michele Marziani</a> nel suo editoriale sono in grado di rendere la forza e la commozione di chi, come me, per più di tre anni ha scritto in ogni numero di questa rivista che è stata <a href="http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/articoli/percorsi/percorsi_118.html">citata come esempio di letteratura moderna e innovativa</a>. Come in ognuno dei numeri di questi tre anni ovviamente anche in questo ci scrivo anch'io. Il tema di questo numero era Rimini, inteso in senso letterariamente amplissimo, come luogo narrativo nonché come luogo segnato dalle ombre di Pier Vittorio Tondelli, Federico Fellini e tanti altri. Alla luce del fantasma di Pier Vittorio Tondelli intervisto lo scrittore <a href="https://ilcolophon.it/io-tondelli-e-la-nuova-narrativa-degli-anni-ottanta-4d4ae5515c7a">Piersandro Pallavicini</a>, che fu ai tempi vicino al rinascimento marchigiano della letteratura anni'80, <a href="https://ilcolophon.it/pier-vittorio-tondelli-ieri-oggi-e-domani-77b3ab2ddd1e">Massimo Canalini</a> che di Tondelli fu amico e mentore e recensisco il tondelliano <i><a href="https://ilcolophon.it/un-weekend-postmoderno-e0970f45cd1e">Un Weekend postmoderno</a></i>. Il tutto con le meravigliose illustrazioni di <a href="http://www.martadasaro.com/">Marta D'Asaro</a>. Il Colophon è finito ma non sono finite le idee e le narrazioni che per tre anni ci hanno segnato in modo indelebile.</span><br />
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Come scrive MIchele Marziani nell'<a href="https://ilcolophon.it/rimini-bd3f3212c4ed">editoriale </a>(che non dimenticherò mai per forza e commozione): <span style="background-color: white; color: rgba(0, 0, 0, 0.84); letter-spacing: -0.063px;"><i>È vero che ogni rivista che chiude è una voce che si spegne, ma è altrettanto vero che tutti quelli che hanno scritto sulla rivista in questi anni hanno parlate originali, cristalline, possenti, scanzonate, capaci di farsi sentire ovunque. Le voci non muoiono. Trovano altre terre e altre case. Ci rivedremo da qualche parte per raccontarci quanto sono stati belli questi anni letterari passati insieme.</i></span></span>il blog di angelo riccihttp://www.blogger.com/profile/00356385988070082514noreply@blogger.com0